Da Giani Stuparich ad Emilio Lussu e Renato Serra l'esperienza tragica del fronte nella Prima Guerra Mondiale raccontata con una forma di enunciazione tensiva, in ascolto del disagio muto dei soldati ed espressiva di una coscienza soggettiva tragica, le cui parole liricamente narranti rappresentano l'angoscia anche nichilista per l'assurda vita di trincea, in cui il testimone-narratore si sente "libero e vuoto, alla fine" (Serra).
La parola ammutolita, la coscienza mutilata: lo 'choc' dell'enunciazione parlante e scrivente nei soldati della Grande Guerra
AUGIERI, Carlo Alberto
Membro del Collaboration Group
2018-01-01
Abstract
Da Giani Stuparich ad Emilio Lussu e Renato Serra l'esperienza tragica del fronte nella Prima Guerra Mondiale raccontata con una forma di enunciazione tensiva, in ascolto del disagio muto dei soldati ed espressiva di una coscienza soggettiva tragica, le cui parole liricamente narranti rappresentano l'angoscia anche nichilista per l'assurda vita di trincea, in cui il testimone-narratore si sente "libero e vuoto, alla fine" (Serra).File in questo prodotto:
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