Nel mese di settembre 2018 si è svolta la terza campagna di scavo presso il sito di località Li Schiavoni (Nardò - LE), un esteso pianoro soprelevato, nel quale indagini topografiche di superficie hanno permesso di riconoscere un piccolo insediamento messapico fortificato. Le antiche mura, i cui resti sono visibili al di sotto di un muretto a secco che circonda il pianoro, seguivano un percorso dalla forma grosso modo ellittica, raggiungevano una lunghezza di circa 650 m e delimitavano una superficie di circa 3 ettari; erano inoltre rafforzate da un fossato, realizzato a ridosso del lato orientale del circuito murario e ben visibile sulle immagini aeree e satellitari. Le attività di scavo si sono concentrate all’interno di un terreno agricolo di proprietà privata (Dott. Arcangelo Rollo) e sono state finalizzate a comprendere le modalità e le fasi di occupazione del sito e a intercettare i resti delle mura di cinta. Queste sono state messe bene in evidenza in diversi punti del lato ovest del circuito (saggi J, L, N), benché conservate solo a livello del filare di fondazione. Il muro, di circa 3,50 m di spessore, è costituito da due paramenti in grandi blocchi calcarei di forma irregolare, poggianti direttamente sul banco roccioso (o in alcuni tratti su un allettamento di pietrisco che regolarizza il banco); il riempimento è realizzato da un ammasso di pietre di piccole e medie dimensioni. In tutti i settori indagati, le fortificazioni sono apparse rafforzate e ampliate in un secondo momento: addossato al lato interno e al di sopra delle primitive mura, già in parte distrutte, è stato sistemato un nuovo riempimento, delimitato da un muro di paramento. Quest’opera di potenziamento del primitivo circuito murario sembra essere stata compiuta in condizioni di urgenza, come suggeriscono i numerosi materiali di recupero utilizzati nel riempimento (soprattutto coppi, ma anche blocchi calcarei lavorati e lastre in tufo) e la sistemazione sbrigativa dei blocchi del paramento interno, poggiati direttamente su terra. Grazie all’aggiunta di questa nuova sistemazione alla vecchia struttura, le fortificazioni raggiungono uno spessore di ?????. Lo studio dei materiali recuperati dai livelli associati a queste strutture è ancora in corso. Essi sembrano comunque attestare un'assidua frequentazione dell'area per lo più nell'ambito dell'epoca arcaica e classica, pur comprendendo più antichi reperti inquadrabili nell’età del Bronzo e del Ferro e anche testimonianze di età ellenistica. Le ricerche hanno interessato anche un'area interna all’abitato antico, nella quale sono stati documentati reperti - purtroppo decontestualizzati e rimescolati - riferibili alla presenza di sepolture (blocchi e lastre di pietra leccese e tufo, frammentario vasellame da corredo). Uno dei saggi condotti in questa zona ha invece restituito uno spaccato di vita quotidiana: sono stati messi in luce un focolare a base incassata e alcuni contenitori per derrate in ceramica d’impasto, da riferire a uno spazio abitativo destinato a cucina e/o a dispensa

Nardò (Lecce), località Li Schiavoni

Giovanna Cera
2018-01-01

Abstract

Nel mese di settembre 2018 si è svolta la terza campagna di scavo presso il sito di località Li Schiavoni (Nardò - LE), un esteso pianoro soprelevato, nel quale indagini topografiche di superficie hanno permesso di riconoscere un piccolo insediamento messapico fortificato. Le antiche mura, i cui resti sono visibili al di sotto di un muretto a secco che circonda il pianoro, seguivano un percorso dalla forma grosso modo ellittica, raggiungevano una lunghezza di circa 650 m e delimitavano una superficie di circa 3 ettari; erano inoltre rafforzate da un fossato, realizzato a ridosso del lato orientale del circuito murario e ben visibile sulle immagini aeree e satellitari. Le attività di scavo si sono concentrate all’interno di un terreno agricolo di proprietà privata (Dott. Arcangelo Rollo) e sono state finalizzate a comprendere le modalità e le fasi di occupazione del sito e a intercettare i resti delle mura di cinta. Queste sono state messe bene in evidenza in diversi punti del lato ovest del circuito (saggi J, L, N), benché conservate solo a livello del filare di fondazione. Il muro, di circa 3,50 m di spessore, è costituito da due paramenti in grandi blocchi calcarei di forma irregolare, poggianti direttamente sul banco roccioso (o in alcuni tratti su un allettamento di pietrisco che regolarizza il banco); il riempimento è realizzato da un ammasso di pietre di piccole e medie dimensioni. In tutti i settori indagati, le fortificazioni sono apparse rafforzate e ampliate in un secondo momento: addossato al lato interno e al di sopra delle primitive mura, già in parte distrutte, è stato sistemato un nuovo riempimento, delimitato da un muro di paramento. Quest’opera di potenziamento del primitivo circuito murario sembra essere stata compiuta in condizioni di urgenza, come suggeriscono i numerosi materiali di recupero utilizzati nel riempimento (soprattutto coppi, ma anche blocchi calcarei lavorati e lastre in tufo) e la sistemazione sbrigativa dei blocchi del paramento interno, poggiati direttamente su terra. Grazie all’aggiunta di questa nuova sistemazione alla vecchia struttura, le fortificazioni raggiungono uno spessore di ?????. Lo studio dei materiali recuperati dai livelli associati a queste strutture è ancora in corso. Essi sembrano comunque attestare un'assidua frequentazione dell'area per lo più nell'ambito dell'epoca arcaica e classica, pur comprendendo più antichi reperti inquadrabili nell’età del Bronzo e del Ferro e anche testimonianze di età ellenistica. Le ricerche hanno interessato anche un'area interna all’abitato antico, nella quale sono stati documentati reperti - purtroppo decontestualizzati e rimescolati - riferibili alla presenza di sepolture (blocchi e lastre di pietra leccese e tufo, frammentario vasellame da corredo). Uno dei saggi condotti in questa zona ha invece restituito uno spaccato di vita quotidiana: sono stati messi in luce un focolare a base incassata e alcuni contenitori per derrate in ceramica d’impasto, da riferire a uno spazio abitativo destinato a cucina e/o a dispensa
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