Rispetto ad altri centri, la produzione a stampa in greco a Roma inizia piuttosto tardi, nel secondo decennio del XVI secolo, e ai suoi esordi non è una produzione numericamente ampia. La prima opera conosciuta è l’Operetta bellissima da imparare la lingua greca composta da Paolo Enea, stampata nel 1510 da Stefano Guillery ed Ercole Nani. Fino al 1526 si contano, oltre all’Operetta bellissima, altre diciotto pubblicazioni in greco. Di queste, eccezion fatta per una ristampa degli Erotemata di Manuele Crisolora del 1522, oggi ritenuta di incerta attribuzione, e di un’edizione della Consolatio ad Apollonium di Plutarco, senza data e senza colophon, ma molto probabilmente proveniente dalla stessa stamperia, si tratta delle sedici edizioni seguenti: sette edizioni a cura del cretese Zaccaria Calliergi (Pindaro, scoli a Teocrito, Horae in laudem beatae Virginis, Tommaso Magistro, Frinico, Octoechos e il Dizionario di Guarino Favorino); cinque edizioni certe del Ginnasio Greco di Leone X (tre, le edizioni degli scoli a Omero, di Porfirio e degli scoli a Sofocle, a cura di Giano Lascari, e due, il Geras spanion [‘Dono raro’] e gli Apoftegmi, a cura di Arsenio [Aristobulo] Apostoli), alle quali si deve aggiungere un’edizione priva di data e note tipografiche di tre orazioni di Isocrate; due a cura di Angelo Barbato (progymnasmata di Elio Teone e progymnasmata di Libanio); infine – l’ultima della serie – un’edizione dell’ottobre 1526 di diverse opere di carattere liturgico, a cura del cretese Demetrio Duca. È ormai comunemente rifiutata l’attribuzione alla stamperia del Ginnasio greco, che pubblica dal 1517 al 1519, di un’edizione senza data contenente la Tabula Cebetis più altri tre opuscoli di altri autori, che va invece ascritta alla stamperia fiorentina di Lorenzo Alopa e datata al 1495 ca. Il presente volume è dedicato allo studio delle diciannove edizioni stampate a Roma dal 1510 al 1526, in larga parte editiones principes, e dell’edizione fiorentina della Tabula Cebetis. Di queste edizioni vengono pubblicate tutte le pièces liminari in esse presenti, accompagnate da una traduzione italiana, e vengono forniti volta per volta una dettagliata presentazione dell’edizione e un esame filologico inteso ad appurare le fonti manoscritte utilizzate.

Le prime edizioni greche a Roma (1510-1528)

Saulo Delle Donne;
2017-01-01

Abstract

Rispetto ad altri centri, la produzione a stampa in greco a Roma inizia piuttosto tardi, nel secondo decennio del XVI secolo, e ai suoi esordi non è una produzione numericamente ampia. La prima opera conosciuta è l’Operetta bellissima da imparare la lingua greca composta da Paolo Enea, stampata nel 1510 da Stefano Guillery ed Ercole Nani. Fino al 1526 si contano, oltre all’Operetta bellissima, altre diciotto pubblicazioni in greco. Di queste, eccezion fatta per una ristampa degli Erotemata di Manuele Crisolora del 1522, oggi ritenuta di incerta attribuzione, e di un’edizione della Consolatio ad Apollonium di Plutarco, senza data e senza colophon, ma molto probabilmente proveniente dalla stessa stamperia, si tratta delle sedici edizioni seguenti: sette edizioni a cura del cretese Zaccaria Calliergi (Pindaro, scoli a Teocrito, Horae in laudem beatae Virginis, Tommaso Magistro, Frinico, Octoechos e il Dizionario di Guarino Favorino); cinque edizioni certe del Ginnasio Greco di Leone X (tre, le edizioni degli scoli a Omero, di Porfirio e degli scoli a Sofocle, a cura di Giano Lascari, e due, il Geras spanion [‘Dono raro’] e gli Apoftegmi, a cura di Arsenio [Aristobulo] Apostoli), alle quali si deve aggiungere un’edizione priva di data e note tipografiche di tre orazioni di Isocrate; due a cura di Angelo Barbato (progymnasmata di Elio Teone e progymnasmata di Libanio); infine – l’ultima della serie – un’edizione dell’ottobre 1526 di diverse opere di carattere liturgico, a cura del cretese Demetrio Duca. È ormai comunemente rifiutata l’attribuzione alla stamperia del Ginnasio greco, che pubblica dal 1517 al 1519, di un’edizione senza data contenente la Tabula Cebetis più altri tre opuscoli di altri autori, che va invece ascritta alla stamperia fiorentina di Lorenzo Alopa e datata al 1495 ca. Il presente volume è dedicato allo studio delle diciannove edizioni stampate a Roma dal 1510 al 1526, in larga parte editiones principes, e dell’edizione fiorentina della Tabula Cebetis. Di queste edizioni vengono pubblicate tutte le pièces liminari in esse presenti, accompagnate da una traduzione italiana, e vengono forniti volta per volta una dettagliata presentazione dell’edizione e un esame filologico inteso ad appurare le fonti manoscritte utilizzate.
2017
978-2-503-57029-7
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