La relazione presenta alcune “note di lavoro” relative alla decorazione della bibbia Vat. lat. 36, pertinente alla raccolta libraria personale di Manfredi Lancia e realizzata verosimilmente a Napoli tra il 1250 e il 1258, nel periodo che che precede la sua incoronazione a re di Sicilia. Al codice, considerata un caposaldo della miniatura federiciana, è da tempo associato un piccolo nucleo di esemplari della bibbia, di vario formato, ma tutti riconducibili al tipo della bibbia di produzione universitaria, dispersi tra diverse collezioni librarie e più o meno concordemente riferiti all’attività di un atelier legato alla corte. I codici in questione, radunati da Angela Daneu Lattanzi ed Hélène Toubert sono il Paris, BnF lat. 40, Paris, BnF lat. 10428, London, British Library, Add. 31830, Bourges, BM, ms 5,Torino, Bibl. Naz. E. IV. 14. Le ‘note di lavoro’ indicano il soggetto di alcune iniziali istoriate del manoscritto: tra queste, quella che dà nome alla relazione: David et homines saltantes. Attraverso l’esame di queste istruzioni, e quello delle iniziali che vi corrispondono nella Bibbia Vat. Lat. 36 e in alcuni testimoni della famiglia, lo studio si propone di riconsiderare la relazione che esiste tra i diversi esemplari di questo piccolo corpus, provando a rimetterne a fuoco il ciclo e il contesto di produzione.
David et homines saltantes’. La Bibbia di Manfredi e i suoi decoratori
SPECIALE, Lucinia
2016-01-01
Abstract
La relazione presenta alcune “note di lavoro” relative alla decorazione della bibbia Vat. lat. 36, pertinente alla raccolta libraria personale di Manfredi Lancia e realizzata verosimilmente a Napoli tra il 1250 e il 1258, nel periodo che che precede la sua incoronazione a re di Sicilia. Al codice, considerata un caposaldo della miniatura federiciana, è da tempo associato un piccolo nucleo di esemplari della bibbia, di vario formato, ma tutti riconducibili al tipo della bibbia di produzione universitaria, dispersi tra diverse collezioni librarie e più o meno concordemente riferiti all’attività di un atelier legato alla corte. I codici in questione, radunati da Angela Daneu Lattanzi ed Hélène Toubert sono il Paris, BnF lat. 40, Paris, BnF lat. 10428, London, British Library, Add. 31830, Bourges, BM, ms 5,Torino, Bibl. Naz. E. IV. 14. Le ‘note di lavoro’ indicano il soggetto di alcune iniziali istoriate del manoscritto: tra queste, quella che dà nome alla relazione: David et homines saltantes. Attraverso l’esame di queste istruzioni, e quello delle iniziali che vi corrispondono nella Bibbia Vat. Lat. 36 e in alcuni testimoni della famiglia, lo studio si propone di riconsiderare la relazione che esiste tra i diversi esemplari di questo piccolo corpus, provando a rimetterne a fuoco il ciclo e il contesto di produzione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.