Il 1804, anno in cui Carlo Porta incominciò a lavorare all'adattamento milanese del c. I dell'Inferno, segna anche l’inizio delle traduzioni dialettali della Commedia, in evidente ritardo rispetto a quelle assai precoci dell’Orlando furioso e della Gerusalemme liberata, ma in perfetta coincidenza con il rinvigorirsi della presenza di Dante nella cultura letteraria italiana, determinato – com’è noto – dal rifiorire degli studi danteschi tra la fine del Settecento e, appunto, i primi decenni dell’Ottocento. In breve tempo, il seme caduto su un terreno fertile diede i suoi frutti, che furono abbondanti e di diverse specie. Fino a questo momento, infatti, sono state censite ben oltre 200 traduzioni della Commedia, edite e inedite, composte tra i primi dell’Ottocento e il 2010. Tutto il materiale bibliografico raccolto è stato organizzato in tre sezioni, ciascuna delle quali risponde a un diverso criterio di ordinamento. Nella prima, i singoli testi sono disposti in ordine cronologico, in base alla data della loro prima pubblicazione o, nel caso di opere inedite o postume, quella della loro ultimazione; nella seconda, si è proceduto a un raggruppamento regionale delle versioni, mentre nella terza, esse sono state catalogate tenendo conto della parte di testo tradotta, partendo dalle traduzioni integrali del poema e passando poi a elencare, per ciascuna cantica, quelle integrali e quelle parziali, all’interno delle quali si trovano via via i gruppi di canti numericamente decrescenti, i canti singoli e le serie di terzine. Attraverso una rapida presentazione di casi significativi, sono state illustrate le tipologie in cui si articola questa produzione (traduzioni letterali, traduzioni libere, rifacimenti, parodie, ecc.). Ma soprattutto si è potuto verificare la sua diffusione sostanzialmente omogenea su tutto il territorio nazionale, che non giustifica la tradizionale attribuzione alle regioni dell’Italia settentrionale del primato, quantitativo e qualitativo, nel campo delle traduzioni dialettali della Commedia, anche qualora tale riconoscimento dovesse intendersi riferito soltanto alla fase piú antica del genere. I dati dimostrano poi la perdurante vitalità di questo tipo di letteratura, in linea con la crescente fortuna critica di Dante e con il ruolo centrale da lui conquistata nella cultura italiana degli ultimi due secoli. Né può sfuggire l'importane fondamentale funzione divulgativa delle traduzioni del poema dantesco, nel senso che esse hanno svolto – e svolgono ancora oggi, benché in forma e in misura diverse rispetto al passato – un ruolo rilevante e insostituibile nella diffusione della Commedia presso un pubblico vasto, tradizionalmente escluso dalla vita culturale e dalla fruizione dei classici.

Le traduzioni dialettali della ‘Commedia’, a partire dall’Ottocento

MARZO, Antonio
2016-01-01

Abstract

Il 1804, anno in cui Carlo Porta incominciò a lavorare all'adattamento milanese del c. I dell'Inferno, segna anche l’inizio delle traduzioni dialettali della Commedia, in evidente ritardo rispetto a quelle assai precoci dell’Orlando furioso e della Gerusalemme liberata, ma in perfetta coincidenza con il rinvigorirsi della presenza di Dante nella cultura letteraria italiana, determinato – com’è noto – dal rifiorire degli studi danteschi tra la fine del Settecento e, appunto, i primi decenni dell’Ottocento. In breve tempo, il seme caduto su un terreno fertile diede i suoi frutti, che furono abbondanti e di diverse specie. Fino a questo momento, infatti, sono state censite ben oltre 200 traduzioni della Commedia, edite e inedite, composte tra i primi dell’Ottocento e il 2010. Tutto il materiale bibliografico raccolto è stato organizzato in tre sezioni, ciascuna delle quali risponde a un diverso criterio di ordinamento. Nella prima, i singoli testi sono disposti in ordine cronologico, in base alla data della loro prima pubblicazione o, nel caso di opere inedite o postume, quella della loro ultimazione; nella seconda, si è proceduto a un raggruppamento regionale delle versioni, mentre nella terza, esse sono state catalogate tenendo conto della parte di testo tradotta, partendo dalle traduzioni integrali del poema e passando poi a elencare, per ciascuna cantica, quelle integrali e quelle parziali, all’interno delle quali si trovano via via i gruppi di canti numericamente decrescenti, i canti singoli e le serie di terzine. Attraverso una rapida presentazione di casi significativi, sono state illustrate le tipologie in cui si articola questa produzione (traduzioni letterali, traduzioni libere, rifacimenti, parodie, ecc.). Ma soprattutto si è potuto verificare la sua diffusione sostanzialmente omogenea su tutto il territorio nazionale, che non giustifica la tradizionale attribuzione alle regioni dell’Italia settentrionale del primato, quantitativo e qualitativo, nel campo delle traduzioni dialettali della Commedia, anche qualora tale riconoscimento dovesse intendersi riferito soltanto alla fase piú antica del genere. I dati dimostrano poi la perdurante vitalità di questo tipo di letteratura, in linea con la crescente fortuna critica di Dante e con il ruolo centrale da lui conquistata nella cultura italiana degli ultimi due secoli. Né può sfuggire l'importane fondamentale funzione divulgativa delle traduzioni del poema dantesco, nel senso che esse hanno svolto – e svolgono ancora oggi, benché in forma e in misura diverse rispetto al passato – un ruolo rilevante e insostituibile nella diffusione della Commedia presso un pubblico vasto, tradizionalmente escluso dalla vita culturale e dalla fruizione dei classici.
2016
978-88-6973-180-8
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