Milano e Firenze, alla fine Trecento, sono centri fondamentali per la cultura umanistica specie per l’importanza e la vivacità del dibattito culturale conseguente la situazione politica che riguarda le due città e frutto della guerra, a partire dal 1390, con cui Milano, col suo signore Gian Galeazzo Visconti, cerca di espandersi sempre più nell’Italia settentrionale e centrale. Firenze, di fronte al pericolo di perdere la propria autonomia ed indipendenza, coinvolge il mondo intellettuale cittadino: il cancelliere Coluccio Salutati è l’esponente di massimo valore che si contrappone ad Antonio Loschi, suo omologo milanese, anche con la presenza a Pavia di Manuele Crisolora forse voluta per togliere a Firenze una ricchezza culturale fondamentale.
Milano e Firenze: divergenze ideologiche e convergenze culturali nel primo Umanesimo
VITI, Paolo
2016-01-01
Abstract
Milano e Firenze, alla fine Trecento, sono centri fondamentali per la cultura umanistica specie per l’importanza e la vivacità del dibattito culturale conseguente la situazione politica che riguarda le due città e frutto della guerra, a partire dal 1390, con cui Milano, col suo signore Gian Galeazzo Visconti, cerca di espandersi sempre più nell’Italia settentrionale e centrale. Firenze, di fronte al pericolo di perdere la propria autonomia ed indipendenza, coinvolge il mondo intellettuale cittadino: il cancelliere Coluccio Salutati è l’esponente di massimo valore che si contrappone ad Antonio Loschi, suo omologo milanese, anche con la presenza a Pavia di Manuele Crisolora forse voluta per togliere a Firenze una ricchezza culturale fondamentale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.