Il presente lavoro analizza il tema degli aiuti di Stato nel settore dell’aviazione civile, considerando il ruolo che il controllo di gestione assume nella verifica dei requisiti individuati dalla Comunicazione della Commissione Europea 2014/C 99/3 quali discriminanti per il riconoscimento di situazioni che possono minare la naturale competitività nei diversi settori. I predetti requisiti si sostanziano nell’applicazione del test dell’operatore in un’economia di mercato (cosiddetto “test Meo”) nell’ambito delle relazioni tra una società di gestione aeroportuale ed un vettore aereo, con l’obiettivo di verificare la redditività degli investimenti effettuati con utilizzo di finanza pubblica al fine di scongiurare l’ipotesi di un vantaggio economico che un’impresa potrebbe ottenere dall’erogazione di un finanziamento selettivo di tipo pubblico; finanziamento che, in quanto tale, potrebbe falsare il livello di concorrenza presente in un settore specifico quale quello in esame. Il presupposto della predetta comunicazione appare essere l’esistenza nel settore in esame, di una elevata percentuale di strutture aeroportuali di proprietà pubblica (confermato dalla stessa Commissione Europea) che, in quanto tali, fondano la loro capacità finanziaria proprio sulla disponibilità di risorse pubbliche. Per tale ragione si è reso necessario un inquadramento giuridico, di fatto propedeutico all’analisi di un caso aziendale, il caso della società di gestione aeroportuale con capitale prevalentemente pubblico, “Aeroporti di Puglia Spa”, società che ha evidenziato investimenti finalizzati a rafforzare la strategia di posizionamento competitivo fondata sul traffico low cost. L’obiettivo del lavoro è quello di fornire, con l’ausilio di un case study, uno strumento di supporto per le imprese di gestione aeroportuale ai fini della valutazione del test Meo nell’ottica di verificare, ovvero scongiurare, la circostanza che investimenti effettuati con risorse pubbliche possano ricondursi alla fattispecie degli “aiuti di stato” e, di conseguenza, “falsare” i meccanismi di concorrenza in un contesto competitivo. A tal fine è risultata indispensabile una ricognizione degli strumenti di cost accounting e di controllo di gestione, che, a diverso titolo, la disciplina degli aiuti di Stato ha interessato nel suo percorso evolutivo nel settore dell’aviazione civile. Il modello a cui si è giunti con l’ausilio della contabilità regolatoria è supportato dall’adozione di principi di finanza operativa unitamente alla considerazione di un indicatore, il Wacc (weighted average cost of capital), ovverosia il costo medio ponderato del capitale, che nel settore in esame appare essere determinante per la definizione dei prezzi applicabili dal gestore nella vendita di servizi alle compagnie aeree

IL RUOLO DEL CONTROLLO DI GESTIONE NELLA DISCIPLINA DEGLI AIUTI DI STATO: IL CASO AEROPORTI DI PUGLIA SPA

VENTURELLI, Andrea;IAZZI, ANTONIO;
2015-01-01

Abstract

Il presente lavoro analizza il tema degli aiuti di Stato nel settore dell’aviazione civile, considerando il ruolo che il controllo di gestione assume nella verifica dei requisiti individuati dalla Comunicazione della Commissione Europea 2014/C 99/3 quali discriminanti per il riconoscimento di situazioni che possono minare la naturale competitività nei diversi settori. I predetti requisiti si sostanziano nell’applicazione del test dell’operatore in un’economia di mercato (cosiddetto “test Meo”) nell’ambito delle relazioni tra una società di gestione aeroportuale ed un vettore aereo, con l’obiettivo di verificare la redditività degli investimenti effettuati con utilizzo di finanza pubblica al fine di scongiurare l’ipotesi di un vantaggio economico che un’impresa potrebbe ottenere dall’erogazione di un finanziamento selettivo di tipo pubblico; finanziamento che, in quanto tale, potrebbe falsare il livello di concorrenza presente in un settore specifico quale quello in esame. Il presupposto della predetta comunicazione appare essere l’esistenza nel settore in esame, di una elevata percentuale di strutture aeroportuali di proprietà pubblica (confermato dalla stessa Commissione Europea) che, in quanto tali, fondano la loro capacità finanziaria proprio sulla disponibilità di risorse pubbliche. Per tale ragione si è reso necessario un inquadramento giuridico, di fatto propedeutico all’analisi di un caso aziendale, il caso della società di gestione aeroportuale con capitale prevalentemente pubblico, “Aeroporti di Puglia Spa”, società che ha evidenziato investimenti finalizzati a rafforzare la strategia di posizionamento competitivo fondata sul traffico low cost. L’obiettivo del lavoro è quello di fornire, con l’ausilio di un case study, uno strumento di supporto per le imprese di gestione aeroportuale ai fini della valutazione del test Meo nell’ottica di verificare, ovvero scongiurare, la circostanza che investimenti effettuati con risorse pubbliche possano ricondursi alla fattispecie degli “aiuti di stato” e, di conseguenza, “falsare” i meccanismi di concorrenza in un contesto competitivo. A tal fine è risultata indispensabile una ricognizione degli strumenti di cost accounting e di controllo di gestione, che, a diverso titolo, la disciplina degli aiuti di Stato ha interessato nel suo percorso evolutivo nel settore dell’aviazione civile. Il modello a cui si è giunti con l’ausilio della contabilità regolatoria è supportato dall’adozione di principi di finanza operativa unitamente alla considerazione di un indicatore, il Wacc (weighted average cost of capital), ovverosia il costo medio ponderato del capitale, che nel settore in esame appare essere determinante per la definizione dei prezzi applicabili dal gestore nella vendita di servizi alle compagnie aeree
2015
9788814208478
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