L’articolazione della rete viaria in Italia meridionale ha seguito il progressivo processo di romanizzazione del Sannio, della Lucania e dell’Apulia attraverso l’occupazione di nuovi territori e la costituzione di colonie latine e colonie romane fondate nel periodo compreso tra la guerra contro Pirro e la guerra contro Annibale, nel quadro di un complessivo allargamento degli orizzonti politici e militari in direzione dell’Adriatico. Dai Romani furono aperte grandi direttrici stradali - e l’Appia è la più importante - che accompagnarono tra il IV e il III sec. a.C. le imprese militari in Italia centro-meridionale, mentre già a partire dal II sec. a.C. la “monumentalizzazione” di alcuni tracciati esistenti e la definizione di nuove vie in alcuni settori specifici, segnarono la fine del processo militare aprendo quella fase che nel giro di due secoli portò, anche grazie a queste, al consolidamento e all’amministrazione capillare dell’impero. A questo programma di potenziamento delle infrastrutture stradali nel settore sud-orientale, con la realizzazione oltre alla via Appia delle vie Aemilia, Minucia e Gellia nel corso della seconda metà del II sec. a.C., anche in previsione delle future spedizioni militari nella penisola balcanica, può essere messa in stretto collegamento anche la realizzazione della via Egnatia sull’opposta costa adriatica attribuita a Cn. Egnatius, noto anche in questo caso attraverso due miliari e proconsole intorno al 140 a.C., importante arteria stradale di collegamento tra Adriatico meridionale ed Egeo settentrionale, che dai porti di Apollonia e Dyrrachium in Illiria attraversando la Macedonia e la Grecia arrivava in età repubblicana a Tessalonica (Salonicco).
La Via Appia (a sud di Benevento) e il sistema stradale in Puglia tra Pirro e Annibale
CERAUDO, Giuseppe
2014-01-01
Abstract
L’articolazione della rete viaria in Italia meridionale ha seguito il progressivo processo di romanizzazione del Sannio, della Lucania e dell’Apulia attraverso l’occupazione di nuovi territori e la costituzione di colonie latine e colonie romane fondate nel periodo compreso tra la guerra contro Pirro e la guerra contro Annibale, nel quadro di un complessivo allargamento degli orizzonti politici e militari in direzione dell’Adriatico. Dai Romani furono aperte grandi direttrici stradali - e l’Appia è la più importante - che accompagnarono tra il IV e il III sec. a.C. le imprese militari in Italia centro-meridionale, mentre già a partire dal II sec. a.C. la “monumentalizzazione” di alcuni tracciati esistenti e la definizione di nuove vie in alcuni settori specifici, segnarono la fine del processo militare aprendo quella fase che nel giro di due secoli portò, anche grazie a queste, al consolidamento e all’amministrazione capillare dell’impero. A questo programma di potenziamento delle infrastrutture stradali nel settore sud-orientale, con la realizzazione oltre alla via Appia delle vie Aemilia, Minucia e Gellia nel corso della seconda metà del II sec. a.C., anche in previsione delle future spedizioni militari nella penisola balcanica, può essere messa in stretto collegamento anche la realizzazione della via Egnatia sull’opposta costa adriatica attribuita a Cn. Egnatius, noto anche in questo caso attraverso due miliari e proconsole intorno al 140 a.C., importante arteria stradale di collegamento tra Adriatico meridionale ed Egeo settentrionale, che dai porti di Apollonia e Dyrrachium in Illiria attraversando la Macedonia e la Grecia arrivava in età repubblicana a Tessalonica (Salonicco).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.