Il progetto prevedeva interventi di ricerca archeologica subacquea su uno o più giacimenti sommersi (relitti e siti archeologici) dell’alto Adriatico, contemplando anche finalità didattiche e metodologiche. Tra gli obiettivi e i risultati attesi figuravano: Per la ricerca: 1.Lo scavo e lo studio di alcuni giacimenti – siti e relitti - dell’alto Adriatico per l’acquisizione di conoscenze storico-archeologiche e geoarcheologiche: la ricostruzione dei paesaggi costieri antichi e delle dinamiche di interazione tra uomo e ambiente. Per la metodologia e la didattica: 2. La messa a punto di un iter metodologico 3. La definizione di un modello formativo nell’ambito della ricerca archeologica subacquea Per la tutela e la valorizzazione 4.L’inserimento dei dati nel Sistema Informativo Territoriale Integrato “SITI”, relativo alla Carta Archeologica della Regione Friuli Venezia Giulia 5. Pubblicazioni, materiali informativi e promozionali ed eventi a carattere scientifico e didattico-divulgativo, in particolare l’allestimento di una mostra con relativo catalogo a. La ricerca In seguito ad un’approfondita analisi dei comprensori e delle evidenze suscettibili di indagine, delle sinergie attuabili delle metodologie innovative applicabili, le aree di interesse sono state identificate con due comprensori costieri profondamente diversi, proprio per aumentare il range di sperimentazione e potenzialità metodologiche: 1. la laguna di Marano (Ud), in territorio italiano 2. l’ampia insenatura portuale di Salvore/Savudrija (Umago/Umag), sulla costa croata dell’Istria. La prima fase di attività ha comportato l’avvio di proficue collaborazioni e protocolli d’intesa con il Comune di Marano lagunare, di Dipartimento di GeoScienze dell’Università di Trieste, i Musei Civici di Udine,l’Autorità di Bacino Regionale, il Nucleo dei Carabinieri Subacquei di Trieste, il Nucleo Sommozzatori della Guardia di Finanza ed istituti stranieri, quali i Musei di Pola, Parenzo ed Umago, Croazia. b. le metodologie Gli interventi condotti hanno seguito e perfezionato protocolli metodologici precedentemente esperiti nel precedente progetto Interreg Italia-Slovenia 2000-2006 AltoAdriatico, con cui il progetto Storie dal mare si poneva in continuità. Nel corso del Progetto sono stati raccolti i dati noti da bibliografia, archivi pubblici e privati, tradizione locale e da segnalazioni orali; sono state reperite e analizzate carte storiche e tematiche, fotografie aeree e satellitari; è stata condotta una serie di attività: analisi geomorfologica, sedimentologica, climatologica, ricognizione programmata di superficie, prospezione e rilievo diretto subacqueo, rilievo topografico con stazione totale, rilievo strumentale con GPS (Global Positioning System) ed ecoscandaglio multibeam (a fascio multiplo), finalizzato ad un modello tridimensionale del fondale, e realizzazione di modelli digitali del terreno. I materiali archeologici provenienti dalle precedenti indagini nelle aree di interesse sono stati oggetto di un accurato lavoro di revisione, condotto nei magazzini e depositi del Museo Nazionale di Aquileia, dei Musei Civici di Udine, del Museo della Laguna di Marano, del Museo dello Stella. I materiali restituiti dalle ricerche condotte nell’ambito del Progetto Storie dal mare sono stati inventariati, quantificati e studiati. Le ricerche preliminari, lo studio dei siti e dei materiali hanno permesso di implementare un sistema informativo territoriale comune delle evidenze, esistenti e scomparse, registrate in una banca dati informatica unica collegata alla cartografia digitale (Geographical Information System): il Sistema Informativo Territoriale Integrato della Carta Archeologica Regionale (SITI: v. infra). Questa banca dati è a disposizione degli Enti che operano sul territorio, come archivo utile – in continuo aggiornamento – sia alla pianificazione territoriale sia alla tutela. c. La didattica La definizione di un modello formativo nell’ambito della ricerca archeologica subacquea in Italia potrebbe conferire alla formazione superiore in Archeologia Subacquea la capacità di garantire competenze altamente specialistiche e sbocchi occupazionali di notevole redditività. Nel corso del progetto Storie dal mare il coinvolgimento di laureati, specializzandi e specializzati di vari Atenei (Università di Trieste, Udine, Salento) ha permesso di sperimentare formulazioni di ‘field school’ che potrebbero affiancare l’insegnamento di Archeologia Subacquea, in Italia ancora ibrido e onnicomprensivo, esclusivamente teorico. d.La tutela e la valorizzazione Nel corso del progetto è stato effettuato l’inserimento dei dati nel Sistema Informativo Territoriale Integrato “SITI”, relativo alla Carta Archeologica della Regione Friuli Venezia Giulia, (progetto del Dipartimento di Scienze dell’Antichità – oggi DiSU - finanziamento lr 19/2004 e successivi) ed il contestuale adattamento ed ampliamento dello stesso SITI alle evidenze sommerse e semisommerse. SITI, interfacciato con la Rete Integrata dei Dati Ambientali e Territoriali del Friuli Venezia Giulia – IRDAT fvg., è nato con lo scopo di rendere operativo un sistema informativo unico sui beni storico-archeologici regionali, che integri e colleghi le diverse banche dati sulle risorse del territorio, come strumento a disposizione degli studiosi, degli enti locali, degli enti per il turismo, dei musei e delle scuole. Il sistema è stato costruito contemperando le esigenze di congruità alle direttive catalografiche ICCD del Ministero per i Beni e le Attività Culturali con quelle della ricerca operativa, della pianificazione territoriale, della valorizzazione. In tal senso esso amplia il sistema regionale SIRPAC, con cui mantiene uniformità nell’organizzazione delle informazioni e interoperabilità tecnica. Nella prospettiva di una sempre maggiore condivisione di strumenti, metodi, buone pratiche per la diffusione delle conoscenze sui beni culturali, è già in atto un intervento di osmosi tra SITI e il Sistema Informativo della Carta Archeologica Subacquea del Salento – Forma maris, curato dal Dipartimento di Beni Culturali dell’Università del Salento, nell’ambito delle attività di ricerca sui paesaggi costieri della Puglia meridionale. Il progetto Storie dal mare ha inoltre visto la produzione di pubblicazioni, materiali informativi e promozionali (locandine e brochure), un sito web ed eventi a carattere scientifico e didattico-divulgativo.

Storie dal mare. Archeologia subacquea in alto Adriatico

AURIEMMA, Rita;
2011-01-01

Abstract

Il progetto prevedeva interventi di ricerca archeologica subacquea su uno o più giacimenti sommersi (relitti e siti archeologici) dell’alto Adriatico, contemplando anche finalità didattiche e metodologiche. Tra gli obiettivi e i risultati attesi figuravano: Per la ricerca: 1.Lo scavo e lo studio di alcuni giacimenti – siti e relitti - dell’alto Adriatico per l’acquisizione di conoscenze storico-archeologiche e geoarcheologiche: la ricostruzione dei paesaggi costieri antichi e delle dinamiche di interazione tra uomo e ambiente. Per la metodologia e la didattica: 2. La messa a punto di un iter metodologico 3. La definizione di un modello formativo nell’ambito della ricerca archeologica subacquea Per la tutela e la valorizzazione 4.L’inserimento dei dati nel Sistema Informativo Territoriale Integrato “SITI”, relativo alla Carta Archeologica della Regione Friuli Venezia Giulia 5. Pubblicazioni, materiali informativi e promozionali ed eventi a carattere scientifico e didattico-divulgativo, in particolare l’allestimento di una mostra con relativo catalogo a. La ricerca In seguito ad un’approfondita analisi dei comprensori e delle evidenze suscettibili di indagine, delle sinergie attuabili delle metodologie innovative applicabili, le aree di interesse sono state identificate con due comprensori costieri profondamente diversi, proprio per aumentare il range di sperimentazione e potenzialità metodologiche: 1. la laguna di Marano (Ud), in territorio italiano 2. l’ampia insenatura portuale di Salvore/Savudrija (Umago/Umag), sulla costa croata dell’Istria. La prima fase di attività ha comportato l’avvio di proficue collaborazioni e protocolli d’intesa con il Comune di Marano lagunare, di Dipartimento di GeoScienze dell’Università di Trieste, i Musei Civici di Udine,l’Autorità di Bacino Regionale, il Nucleo dei Carabinieri Subacquei di Trieste, il Nucleo Sommozzatori della Guardia di Finanza ed istituti stranieri, quali i Musei di Pola, Parenzo ed Umago, Croazia. b. le metodologie Gli interventi condotti hanno seguito e perfezionato protocolli metodologici precedentemente esperiti nel precedente progetto Interreg Italia-Slovenia 2000-2006 AltoAdriatico, con cui il progetto Storie dal mare si poneva in continuità. Nel corso del Progetto sono stati raccolti i dati noti da bibliografia, archivi pubblici e privati, tradizione locale e da segnalazioni orali; sono state reperite e analizzate carte storiche e tematiche, fotografie aeree e satellitari; è stata condotta una serie di attività: analisi geomorfologica, sedimentologica, climatologica, ricognizione programmata di superficie, prospezione e rilievo diretto subacqueo, rilievo topografico con stazione totale, rilievo strumentale con GPS (Global Positioning System) ed ecoscandaglio multibeam (a fascio multiplo), finalizzato ad un modello tridimensionale del fondale, e realizzazione di modelli digitali del terreno. I materiali archeologici provenienti dalle precedenti indagini nelle aree di interesse sono stati oggetto di un accurato lavoro di revisione, condotto nei magazzini e depositi del Museo Nazionale di Aquileia, dei Musei Civici di Udine, del Museo della Laguna di Marano, del Museo dello Stella. I materiali restituiti dalle ricerche condotte nell’ambito del Progetto Storie dal mare sono stati inventariati, quantificati e studiati. Le ricerche preliminari, lo studio dei siti e dei materiali hanno permesso di implementare un sistema informativo territoriale comune delle evidenze, esistenti e scomparse, registrate in una banca dati informatica unica collegata alla cartografia digitale (Geographical Information System): il Sistema Informativo Territoriale Integrato della Carta Archeologica Regionale (SITI: v. infra). Questa banca dati è a disposizione degli Enti che operano sul territorio, come archivo utile – in continuo aggiornamento – sia alla pianificazione territoriale sia alla tutela. c. La didattica La definizione di un modello formativo nell’ambito della ricerca archeologica subacquea in Italia potrebbe conferire alla formazione superiore in Archeologia Subacquea la capacità di garantire competenze altamente specialistiche e sbocchi occupazionali di notevole redditività. Nel corso del progetto Storie dal mare il coinvolgimento di laureati, specializzandi e specializzati di vari Atenei (Università di Trieste, Udine, Salento) ha permesso di sperimentare formulazioni di ‘field school’ che potrebbero affiancare l’insegnamento di Archeologia Subacquea, in Italia ancora ibrido e onnicomprensivo, esclusivamente teorico. d.La tutela e la valorizzazione Nel corso del progetto è stato effettuato l’inserimento dei dati nel Sistema Informativo Territoriale Integrato “SITI”, relativo alla Carta Archeologica della Regione Friuli Venezia Giulia, (progetto del Dipartimento di Scienze dell’Antichità – oggi DiSU - finanziamento lr 19/2004 e successivi) ed il contestuale adattamento ed ampliamento dello stesso SITI alle evidenze sommerse e semisommerse. SITI, interfacciato con la Rete Integrata dei Dati Ambientali e Territoriali del Friuli Venezia Giulia – IRDAT fvg., è nato con lo scopo di rendere operativo un sistema informativo unico sui beni storico-archeologici regionali, che integri e colleghi le diverse banche dati sulle risorse del territorio, come strumento a disposizione degli studiosi, degli enti locali, degli enti per il turismo, dei musei e delle scuole. Il sistema è stato costruito contemperando le esigenze di congruità alle direttive catalografiche ICCD del Ministero per i Beni e le Attività Culturali con quelle della ricerca operativa, della pianificazione territoriale, della valorizzazione. In tal senso esso amplia il sistema regionale SIRPAC, con cui mantiene uniformità nell’organizzazione delle informazioni e interoperabilità tecnica. Nella prospettiva di una sempre maggiore condivisione di strumenti, metodi, buone pratiche per la diffusione delle conoscenze sui beni culturali, è già in atto un intervento di osmosi tra SITI e il Sistema Informativo della Carta Archeologica Subacquea del Salento – Forma maris, curato dal Dipartimento di Beni Culturali dell’Università del Salento, nell’ambito delle attività di ricerca sui paesaggi costieri della Puglia meridionale. Il progetto Storie dal mare ha inoltre visto la produzione di pubblicazioni, materiali informativi e promozionali (locandine e brochure), un sito web ed eventi a carattere scientifico e didattico-divulgativo.
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