Gli edifici ad alta efficienza energetica costruiti in Europa adottano prevalentemente la tecnologia delle pareti multistrato leggere (pareti stratificate a secco con la tecnologia S/R, pareti prefabbricate con il sistema SAAD, pareti in legno, etc) con un pacchetto costituito, quasi totalmente, da materiali strutturali a bassa densità ed isolanti termici ad elevato spessore (anche 20-30 cm), a basso peso specifico e, quindi, a bassa massa di accumulo, al fine di ottenere valori di trasmittanza termica stazionaria molto bassi (inferiori comunque a 0,15 W/mqK). E’, comunque, da considerare che tali tecniche di super-isolamento, trovano indicazione soprattutto in zone climatiche continentali del nord e centro Europa, dove i consumi per il riscaldamento invernale prevalgono nettamente su quelli per il raffrescamento estivo. Inoltre, mentre nel periodo invernale il requisito principale è la protezione del trasferimento del calore dagli ambienti interni all’esterno, durante il periodo estivo, uno dei requisiti è quello dello smaltimento, di notte, del sovraccarico termico accumulato durante il giorno: purtroppo, questa tipologia di involucro “iperisolata”, essendo caratterizzata da una bassa massa termica e, quindi, da una limitata inerzia termica, non permette di “scaricare” adeguatamente nelle ore notturne, il calore accumulato durante il giorno innescando, così, un processo di surriscaldamento. In zone climatiche calde e temperate come, ad esempio, l’area del bacino del mediterraneo, tale fenomeno di sovraccarico termico risulta molto spesso irreversibile se non vi è, nella costruzione, un perfetto controllo delle fonti di irraggiamento solare (effetto serra) ed un’adeguata gestione degli apporti gratuiti di calore all’interno dell’edificio (persone, elettrodomestici ed apparecchiature elettriche, illuminazione artificiale, etc).

Edifici a consumo quasi zero in regioni calde del bacino del Mediterraneo

CONGEDO, Paolo Maria
2013-01-01

Abstract

Gli edifici ad alta efficienza energetica costruiti in Europa adottano prevalentemente la tecnologia delle pareti multistrato leggere (pareti stratificate a secco con la tecnologia S/R, pareti prefabbricate con il sistema SAAD, pareti in legno, etc) con un pacchetto costituito, quasi totalmente, da materiali strutturali a bassa densità ed isolanti termici ad elevato spessore (anche 20-30 cm), a basso peso specifico e, quindi, a bassa massa di accumulo, al fine di ottenere valori di trasmittanza termica stazionaria molto bassi (inferiori comunque a 0,15 W/mqK). E’, comunque, da considerare che tali tecniche di super-isolamento, trovano indicazione soprattutto in zone climatiche continentali del nord e centro Europa, dove i consumi per il riscaldamento invernale prevalgono nettamente su quelli per il raffrescamento estivo. Inoltre, mentre nel periodo invernale il requisito principale è la protezione del trasferimento del calore dagli ambienti interni all’esterno, durante il periodo estivo, uno dei requisiti è quello dello smaltimento, di notte, del sovraccarico termico accumulato durante il giorno: purtroppo, questa tipologia di involucro “iperisolata”, essendo caratterizzata da una bassa massa termica e, quindi, da una limitata inerzia termica, non permette di “scaricare” adeguatamente nelle ore notturne, il calore accumulato durante il giorno innescando, così, un processo di surriscaldamento. In zone climatiche calde e temperate come, ad esempio, l’area del bacino del mediterraneo, tale fenomeno di sovraccarico termico risulta molto spesso irreversibile se non vi è, nella costruzione, un perfetto controllo delle fonti di irraggiamento solare (effetto serra) ed un’adeguata gestione degli apporti gratuiti di calore all’interno dell’edificio (persone, elettrodomestici ed apparecchiature elettriche, illuminazione artificiale, etc).
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