Alle sacre icone fa riferimento Jakobson quando, considerando il rapporto tra raffigurazione e raffigurato nel segno, rievoca, nel saggio che stiamo esaminando, le discussioni che circa questo rapporto scatenano gli iconoclasti. Specificamente il riferimento è alle sacre icone nella loro contrapposizione all’immagine-idolo che permise al culto delle icone di riportare la vittoria sugli iconoclasti nel secondo Concilio di Nicea (787). Nell’opera di Puškin, il contrasto tra statua e vita si capovolge e diviene il contrasto tra la vita della statua e la morte dell’essere vivente; contrasto che, tuttavia, corrisponde al reale modo in cui vanno le cose: la statua perdura mentre la vita umana ad un certo momento cessa: la statua continua ad esistere mentre l’uomo che adesso la contempla è destinato a perire. Ecco allora la possibilità di rivalsa della parola poetica, del segno di un segno, dell’immagine di un’immagine, della poesia su una statua, in cui questa diventa signatum del segno poetico. Così la parola trionfa sulla statua, sulla colonna di Alessandro, come l’icona trionfa sull’eidolon.

La statua e l'icona. Scultura e scrittura nella lettura di Jakobson della simbologia di Puskin

PONZIO, Luciano
2014-01-01

Abstract

Alle sacre icone fa riferimento Jakobson quando, considerando il rapporto tra raffigurazione e raffigurato nel segno, rievoca, nel saggio che stiamo esaminando, le discussioni che circa questo rapporto scatenano gli iconoclasti. Specificamente il riferimento è alle sacre icone nella loro contrapposizione all’immagine-idolo che permise al culto delle icone di riportare la vittoria sugli iconoclasti nel secondo Concilio di Nicea (787). Nell’opera di Puškin, il contrasto tra statua e vita si capovolge e diviene il contrasto tra la vita della statua e la morte dell’essere vivente; contrasto che, tuttavia, corrisponde al reale modo in cui vanno le cose: la statua perdura mentre la vita umana ad un certo momento cessa: la statua continua ad esistere mentre l’uomo che adesso la contempla è destinato a perire. Ecco allora la possibilità di rivalsa della parola poetica, del segno di un segno, dell’immagine di un’immagine, della poesia su una statua, in cui questa diventa signatum del segno poetico. Così la parola trionfa sulla statua, sulla colonna di Alessandro, come l’icona trionfa sull’eidolon.
2014
978-88-557-0540-0
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