Partendo da un’affermazione di Zola: “Je n’ai pas seulement soutenu les Impressionnistes, je les ai traduits en littérature, par les touches, notes, colorations, par la palette de beaucoup de mes descriptions”, nel nostro contributo intendiamo mettere in luce, attraverso i Rougon-Macquart, il parallelismo stilistico esistente tra la scrittura di Zola e l’estetica impressionista, a riprova dell’influenza dell’impressionismo soprattutto nella prima fase della sua produzione letteraria. Con le sue puntuali recensioni sulla stampa, Zola si fa non solo portavoce dei refusés, ma anche convinto sostenitore della loro estetica. Lo scrittore nonché critico d’arte, che conosce e frequenta assiduamente gli esponenti del gruppo (Manet, Pissarro, Monet, Cézanne, ecc.), sostiene in modo spesso incisivo le loro sperimentazioni pittoriche e innovazioni artistiche, rintracciabili con grande precisione nelle tecniche lessicali e sintattiche della sua scrittura. In particolare, vedremo come la frase zoliana traduca l’immediatezza dell’impressione dando priorità alla percezione visiva su quella emotiva. Zola applica nei suoi romanzi la tecnica della macchia cercando di rappresentare la realtà attraverso macchie di luce, ombra, di colore e di oggetti ammassati. Parallelamente, traspone nella sua scrittura il metodo degli impressionisti che studiano gli oggetti sotto l’effetto della luce “en plein air”. Assisteremo quindi alle trasformazioni degli oggetti secondo i mutamenti della luce nel corso della giornata, proprio come gli impressionisti colgono la natura in funzione delle sue evoluzioni determinate dalla luce, dall’ora o dalle stagioni. Osserveremo come i colori e le sfumature presenti nelle descrizioni zoliane siano gli stessi usati dagli impressionisti e come, sulla scia dei pittori, lo scrittore ricorra ad una gamma cromatica dettata dalle leggi della colorazione. Servendosi di un’altra forma d’arte quale la letteratura, Zola anima così i quadri impressionisti.

La scrittura di Zola e l'estetica impressionista

SPAGNA, Maria Immacolata
2014-01-01

Abstract

Partendo da un’affermazione di Zola: “Je n’ai pas seulement soutenu les Impressionnistes, je les ai traduits en littérature, par les touches, notes, colorations, par la palette de beaucoup de mes descriptions”, nel nostro contributo intendiamo mettere in luce, attraverso i Rougon-Macquart, il parallelismo stilistico esistente tra la scrittura di Zola e l’estetica impressionista, a riprova dell’influenza dell’impressionismo soprattutto nella prima fase della sua produzione letteraria. Con le sue puntuali recensioni sulla stampa, Zola si fa non solo portavoce dei refusés, ma anche convinto sostenitore della loro estetica. Lo scrittore nonché critico d’arte, che conosce e frequenta assiduamente gli esponenti del gruppo (Manet, Pissarro, Monet, Cézanne, ecc.), sostiene in modo spesso incisivo le loro sperimentazioni pittoriche e innovazioni artistiche, rintracciabili con grande precisione nelle tecniche lessicali e sintattiche della sua scrittura. In particolare, vedremo come la frase zoliana traduca l’immediatezza dell’impressione dando priorità alla percezione visiva su quella emotiva. Zola applica nei suoi romanzi la tecnica della macchia cercando di rappresentare la realtà attraverso macchie di luce, ombra, di colore e di oggetti ammassati. Parallelamente, traspone nella sua scrittura il metodo degli impressionisti che studiano gli oggetti sotto l’effetto della luce “en plein air”. Assisteremo quindi alle trasformazioni degli oggetti secondo i mutamenti della luce nel corso della giornata, proprio come gli impressionisti colgono la natura in funzione delle sue evoluzioni determinate dalla luce, dall’ora o dalle stagioni. Osserveremo come i colori e le sfumature presenti nelle descrizioni zoliane siano gli stessi usati dagli impressionisti e come, sulla scia dei pittori, lo scrittore ricorra ad una gamma cromatica dettata dalle leggi della colorazione. Servendosi di un’altra forma d’arte quale la letteratura, Zola anima così i quadri impressionisti.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11587/386190
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