Per la sua estensione e per la varietà delle sue articolazioni territoriali è difficile ricondurre la realtà economica e produttiva di Terra d’Otranto entro un unico parametro di riferimento. Tra Sette e Ottocento le trasformazioni del suo paesaggio agrario imprimono dinamiche molto diverse tra loro in funzione di spinte che variano in rapporto ai protagonisti e alle condizioni strutturali e congiunturali che agiscono sullo sfondo. Nel corso dell’Ottocento si avvia un più marcato processo di trasformazione dell’agricoltura che trae origine da un miglioramento del sistema produttivo rispetto ai regimi agrari consolidati nel corso dei secoli precedenti. I nuovi investimenti sono il risultato dei processi di ristrutturazione fondiaria e di una più razionale utilizzazione della terra che risponde alle sollecitazioni del mercato. L’incremento delle colture arboree a scapito dei seminativi, dei pascoli e degli incolti segue i ritmi imposti da questi fenomeni e dalle vocazioni ambientali che contribuiscono a sollecitare le nuove strategie produttive promosse da un universo molto eterogeneo di produttori. Il groviglio dei problemi che si nasconde dietro questa realtà appassiona gli studiosi del Mezzogiorno e costituisce una opportunità per comprendere anche il presente.

Agricoltura e società rurale in Terra d’Otranto tra XVIII e XIX secolo

BARBAGALLO, Salvatore
2013-01-01

Abstract

Per la sua estensione e per la varietà delle sue articolazioni territoriali è difficile ricondurre la realtà economica e produttiva di Terra d’Otranto entro un unico parametro di riferimento. Tra Sette e Ottocento le trasformazioni del suo paesaggio agrario imprimono dinamiche molto diverse tra loro in funzione di spinte che variano in rapporto ai protagonisti e alle condizioni strutturali e congiunturali che agiscono sullo sfondo. Nel corso dell’Ottocento si avvia un più marcato processo di trasformazione dell’agricoltura che trae origine da un miglioramento del sistema produttivo rispetto ai regimi agrari consolidati nel corso dei secoli precedenti. I nuovi investimenti sono il risultato dei processi di ristrutturazione fondiaria e di una più razionale utilizzazione della terra che risponde alle sollecitazioni del mercato. L’incremento delle colture arboree a scapito dei seminativi, dei pascoli e degli incolti segue i ritmi imposti da questi fenomeni e dalle vocazioni ambientali che contribuiscono a sollecitare le nuove strategie produttive promosse da un universo molto eterogeneo di produttori. Il groviglio dei problemi che si nasconde dietro questa realtà appassiona gli studiosi del Mezzogiorno e costituisce una opportunità per comprendere anche il presente.
2013
9788867660506
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