Il saggio indaga la relazione della musica e della danza con la sfera simbolica, con particolare riferimento a forme e movimenti curvilinei, circolari, spiraliformi, nelle civiltà del Mediterraneo antico. Fonti scritte e iconografiche vengono analizzate e discusse per individuare tradizioni coreutiche e musicali, relative a contesti religiosi e magico-rituali, nelle quali tali forme e movimenti trovarono espressione. L’indagine fa riferimento in particolare al mito cretese di Teseo e alla celebrazione della sconfitta del Minotauro con una danza labirintica, il géranos; agli strumenti musicali arcaici nei quali la produzione del suono è determinata da una struttura fisica curvilinea o spiraliforme (corno animale, buccina di conchiglia), o da un movimento circolare nell’aria (rombo), nella loro relazione con varie divinità mediterranee, molte delle quali riconducibili ad Afrodite o alle ipostasi taurine degli dèi maschili; e all’uso della circolarità nei rituali di trance legati a particolari espressioni musicali e coreutiche, con particolare riguardo al tarantismo apulo. Il concetto di “archetipo”, usato nella sua duplice accezione fenomenologica e storico-religiosa, sulla scorta di Karl Kerényi, viene adoperato per collegare gli aspetti gestaltici sia delle forme statiche che dei movimenti ritmici con l’impiego simbolico di suoni e danze nei rituali arcaici e dell’antichità classica.

Isole sonanti. Scenari archetipici della musica del Mediterraneo

SALVATORE, Gianfranco
1989-01-01

Abstract

Il saggio indaga la relazione della musica e della danza con la sfera simbolica, con particolare riferimento a forme e movimenti curvilinei, circolari, spiraliformi, nelle civiltà del Mediterraneo antico. Fonti scritte e iconografiche vengono analizzate e discusse per individuare tradizioni coreutiche e musicali, relative a contesti religiosi e magico-rituali, nelle quali tali forme e movimenti trovarono espressione. L’indagine fa riferimento in particolare al mito cretese di Teseo e alla celebrazione della sconfitta del Minotauro con una danza labirintica, il géranos; agli strumenti musicali arcaici nei quali la produzione del suono è determinata da una struttura fisica curvilinea o spiraliforme (corno animale, buccina di conchiglia), o da un movimento circolare nell’aria (rombo), nella loro relazione con varie divinità mediterranee, molte delle quali riconducibili ad Afrodite o alle ipostasi taurine degli dèi maschili; e all’uso della circolarità nei rituali di trance legati a particolari espressioni musicali e coreutiche, con particolare riguardo al tarantismo apulo. Il concetto di “archetipo”, usato nella sua duplice accezione fenomenologica e storico-religiosa, sulla scorta di Karl Kerényi, viene adoperato per collegare gli aspetti gestaltici sia delle forme statiche che dei movimenti ritmici con l’impiego simbolico di suoni e danze nei rituali arcaici e dell’antichità classica.
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