La carriera musicale di Vittorio Nocenzi - musicista e compositore di formazione classica affermatosi come antesignano e protagonista italiano del “rock progressivo”, prima con l’ensemble Banco del Mutuo Soccorso e poi come pianista solista - viene ricostruita a partire da testimonianze, partiture, e dichiarazioni dello stesso musicista. La periodizzazione del lavoro di Nocenzi, la descrizione del suo stile compositivo e la definizione della sua Weltanschauung sono affrontate dall’autore enunciando temi, approcci storici e teorici, temi filosofici e sociologici, che vengono proposti allo stesso musicista. L’autore del libro sottolinea il valore dato alla tradizione musicale, sia popolare che cólta, nella formazione dell’artista; discute il rapporto storico della musica eurocolta con le melodie folkloriche, nel controverso confronto fra modalità e tonalità, e fra il rock con la tradizione classica; disegna il ruolo pionieristico dei Beatles in queste mediazioni culturali e nell’emancipazione della popular music come musica d’arte; ricorda la vena fortemente ideologica del panorama musicale nel quale Nocenzi espresse le sue prime esperienze creative, individuando il delicato rapporto contemporaneo fra arte e mercato come evoluzione del concetto storico di committenza; pone il problema dell’impiego delle tecnologie musicali fra libera creatività e scorciatoie semplificative. E sollecita il pensiero dell’artista verso la riflessione teorica ed estetica: sulla necessità di ridefinire concetti quali “creatività” e “complessità”, sulla funzione del “programma” o dell’alea nell’ispirazione, sulla dicotomia composizione/improvvisazione, sulla diffusa rivalutazione dell’espressione melodica dopo le avanguardie del Novecento. Ispirandosi all’Intervista sulla musica di Rossana Dalmonte (con Luciano Berio) e ad analoghe opere di storia e critica musicale basate sul confronto diretto con l’artista, l’autore si posiziona in un centro ideale fra il mondo creativo del musicista e quello della sua ricezione facendo riferimento anche alle partiture riprodotte nel volume e a una selezione di testimonianze sia di altri artisti che di ascoltatori comuni, in un ritratto musicologico a tutto tondo.

Vittorio Nocenzi. Sguardi dall’estremo Occidente

SALVATORE, Gianfranco
2011-01-01

Abstract

La carriera musicale di Vittorio Nocenzi - musicista e compositore di formazione classica affermatosi come antesignano e protagonista italiano del “rock progressivo”, prima con l’ensemble Banco del Mutuo Soccorso e poi come pianista solista - viene ricostruita a partire da testimonianze, partiture, e dichiarazioni dello stesso musicista. La periodizzazione del lavoro di Nocenzi, la descrizione del suo stile compositivo e la definizione della sua Weltanschauung sono affrontate dall’autore enunciando temi, approcci storici e teorici, temi filosofici e sociologici, che vengono proposti allo stesso musicista. L’autore del libro sottolinea il valore dato alla tradizione musicale, sia popolare che cólta, nella formazione dell’artista; discute il rapporto storico della musica eurocolta con le melodie folkloriche, nel controverso confronto fra modalità e tonalità, e fra il rock con la tradizione classica; disegna il ruolo pionieristico dei Beatles in queste mediazioni culturali e nell’emancipazione della popular music come musica d’arte; ricorda la vena fortemente ideologica del panorama musicale nel quale Nocenzi espresse le sue prime esperienze creative, individuando il delicato rapporto contemporaneo fra arte e mercato come evoluzione del concetto storico di committenza; pone il problema dell’impiego delle tecnologie musicali fra libera creatività e scorciatoie semplificative. E sollecita il pensiero dell’artista verso la riflessione teorica ed estetica: sulla necessità di ridefinire concetti quali “creatività” e “complessità”, sulla funzione del “programma” o dell’alea nell’ispirazione, sulla dicotomia composizione/improvvisazione, sulla diffusa rivalutazione dell’espressione melodica dopo le avanguardie del Novecento. Ispirandosi all’Intervista sulla musica di Rossana Dalmonte (con Luciano Berio) e ad analoghe opere di storia e critica musicale basate sul confronto diretto con l’artista, l’autore si posiziona in un centro ideale fra il mondo creativo del musicista e quello della sua ricezione facendo riferimento anche alle partiture riprodotte nel volume e a una selezione di testimonianze sia di altri artisti che di ascoltatori comuni, in un ritratto musicologico a tutto tondo.
2011
9788862222662
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