La disciplina relativa alle pratiche commerciali scorrette rappresenta una preziosa occasione per arricchire il dibattito sui rapporti tra attività e atto e sulla valutazione delle condotte nella fase che precede quella di eventuale stipulazione di un contratto. Segnatamente, sono stati affrontati i problemi riguardanti la dinamica di tali condotte e l'interesse a che non siano falsate le decisioni economiche dei soggetti che ne sono destinatari. Si parte dall'analisi delle norme sulle pratiche commerciali, soffermandosi sulla espressa esclusione della materia contrattuale dall'ambito di applicazione della disciplina in oggetto e sul tentativo di responsabilizzare lo svolgimento dell'attività attraverso il divieto di comportamenti scorretti. Segue una rilettura delle disposizioni in tema di pubblicità commerciale per verificare la possibilità di riscontrare, anche in tal caso, il rilievo giuridico di una dinamica diretta ad approdare ad un contatto relazionale e tale da poter alterare le valutazioni di opportunità del consumatore. Oltre che sugli elementi di novità delle recenti normative, l'indagine si incentra su alcuni aspetti di continuità con il passato, riguardanti, nello specifico, l'art. 1337 c.c. quale modello di governo di talune situazioni di contatto determinate dall'oggettivo svolgersi di condotte. Ciò presuppone una valorizzazione delle potenzialità applicative dell'art. 1337 c.c. che già parte della dottrina classica, sia pure avendo come unico punto di riferimento le previsioni codicistiche, aveva cercato di evidenziare. Alla luce delle innovazioni apportate dal diritto comunitario, l'attenzione alle modalità di svolgimento delle condotte sembra foriera di sviluppi interessanti, sia con riferimento alla disciplina sulle pratiche commerciali sia in relazione ad alcuni interrogativi che hanno tradizionalmente riguardato l'art. 1337 c.c. Quanto al primo aspetto, ci si chiede in che misura la tutela prevista dal codice civile, per il destinatario delle informazioni necessarie nel corso di una trattativa, possa coprire i vuoti normativi lasciati dalle norme di derivazione comunitaria, proprio sul piano microeconomico della protezione dei singoli. Riguardo al secondo aspetto, si possono ridimensionare alcune tralatizie criticità inevitabilmente legate ad un rigido dogmatismo e riguardanti: i confini delle trattative; il recesso dalle stesse; i rapporti tra responsabilità precontrattuale e contratto valido; l'ambito di applicazione soggettivo dell'art. 1337 c.c.

Pratiche commerciali scorrette e disciplina dell'attività negoziale

TOMMASI, Sara
2012-01-01

Abstract

La disciplina relativa alle pratiche commerciali scorrette rappresenta una preziosa occasione per arricchire il dibattito sui rapporti tra attività e atto e sulla valutazione delle condotte nella fase che precede quella di eventuale stipulazione di un contratto. Segnatamente, sono stati affrontati i problemi riguardanti la dinamica di tali condotte e l'interesse a che non siano falsate le decisioni economiche dei soggetti che ne sono destinatari. Si parte dall'analisi delle norme sulle pratiche commerciali, soffermandosi sulla espressa esclusione della materia contrattuale dall'ambito di applicazione della disciplina in oggetto e sul tentativo di responsabilizzare lo svolgimento dell'attività attraverso il divieto di comportamenti scorretti. Segue una rilettura delle disposizioni in tema di pubblicità commerciale per verificare la possibilità di riscontrare, anche in tal caso, il rilievo giuridico di una dinamica diretta ad approdare ad un contatto relazionale e tale da poter alterare le valutazioni di opportunità del consumatore. Oltre che sugli elementi di novità delle recenti normative, l'indagine si incentra su alcuni aspetti di continuità con il passato, riguardanti, nello specifico, l'art. 1337 c.c. quale modello di governo di talune situazioni di contatto determinate dall'oggettivo svolgersi di condotte. Ciò presuppone una valorizzazione delle potenzialità applicative dell'art. 1337 c.c. che già parte della dottrina classica, sia pure avendo come unico punto di riferimento le previsioni codicistiche, aveva cercato di evidenziare. Alla luce delle innovazioni apportate dal diritto comunitario, l'attenzione alle modalità di svolgimento delle condotte sembra foriera di sviluppi interessanti, sia con riferimento alla disciplina sulle pratiche commerciali sia in relazione ad alcuni interrogativi che hanno tradizionalmente riguardato l'art. 1337 c.c. Quanto al primo aspetto, ci si chiede in che misura la tutela prevista dal codice civile, per il destinatario delle informazioni necessarie nel corso di una trattativa, possa coprire i vuoti normativi lasciati dalle norme di derivazione comunitaria, proprio sul piano microeconomico della protezione dei singoli. Riguardo al secondo aspetto, si possono ridimensionare alcune tralatizie criticità inevitabilmente legate ad un rigido dogmatismo e riguardanti: i confini delle trattative; il recesso dalle stesse; i rapporti tra responsabilità precontrattuale e contratto valido; l'ambito di applicazione soggettivo dell'art. 1337 c.c.
2012
9788866111665
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