Il presente articolo è stato sottoposto, al momento della stesura degli atti del Congresso Nazionale della Società Filosofica Italiana, al vaglio dei referees del comitato organizzatore del Congresso. L’articolo mira ad evidenziare come uno dei contributi più utili al pensiero europeo ai fini del successivo sviluppo della filosofia continentale, nella seconda metà del XV secolo, sia certamente il recupero del pensiero dell’antichità mediante un'attenta indagine filologica. Il saggio mostra anche il ruolo ricoperto dagli esponenti del pensiero ebraico rinascimentale, come Abramo De Balmes, nel tradurre ma anche soprattutto rielaborare e adattare alla modernità il pensiero di Aristotele e dei suoi commentatori che al suo tempo erano fruibili solo nelle lingue ebraica e araba sconosciute alla maggior parte dei filosofi del tempo. Una testimonianza del valore e del riconoscimento conseguiti dal De Balmes può essere individuata anche nel fatto che egli è anche l'autore del Commento ai libri iniziali dell’edizione canonica di Aristotele, pubblicata da Giunta nel 1562, che rappresenta uno dei testi guida degli autori successivi come il giovane Galilei.
Un interprete della tradizione ebraica europea al servizio della scienza del Rinascimento. Abramo De Balmes dalla Grammatica hebraea al De demonstratione
DE BELLIS, Ennio
2009-01-01
Abstract
Il presente articolo è stato sottoposto, al momento della stesura degli atti del Congresso Nazionale della Società Filosofica Italiana, al vaglio dei referees del comitato organizzatore del Congresso. L’articolo mira ad evidenziare come uno dei contributi più utili al pensiero europeo ai fini del successivo sviluppo della filosofia continentale, nella seconda metà del XV secolo, sia certamente il recupero del pensiero dell’antichità mediante un'attenta indagine filologica. Il saggio mostra anche il ruolo ricoperto dagli esponenti del pensiero ebraico rinascimentale, come Abramo De Balmes, nel tradurre ma anche soprattutto rielaborare e adattare alla modernità il pensiero di Aristotele e dei suoi commentatori che al suo tempo erano fruibili solo nelle lingue ebraica e araba sconosciute alla maggior parte dei filosofi del tempo. Una testimonianza del valore e del riconoscimento conseguiti dal De Balmes può essere individuata anche nel fatto che egli è anche l'autore del Commento ai libri iniziali dell’edizione canonica di Aristotele, pubblicata da Giunta nel 1562, che rappresenta uno dei testi guida degli autori successivi come il giovane Galilei.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.