M. Forcina esamina l’opera collettanea dedicata da Angela Ales Bello a Edith Stein e ne coglie una interessante prospettiva politica in cui l’essere umano nasce prima come essere comunitario e poi si riconosce come soggetto spirituale e libero in un contesto di solidarietà o scambievolezza che costituisce la comunità non come somma di vissuti singoli, ma come apertura di valori. La relazione all’altro si struttura, allora, non solo attraverso l’empatia, ma attraverso la reciprocità che è comprensione e amore per l’a\Altro. Le strade per accedere a tale comprensione sono, per E. Stein, la ragione, la fede, la mistica. Ma, ancora una volta, si tratta per la filosofa di negare gli ambiti separati e i compartimenti-stagno, anzi, l’autrice, attraverso la conoscenza profonda della filosofia medievale e, in particolare di Agostino, giungerà a dire che solo una conoscenza amata è autentica e l’amore è la chiave per comprendere il significato dell’esistenza di tutta la realtà. La sfida e il merito di Edith Stein, conclude M. Forcina, sono nell’aver ripreso il principio scotista dell’individuazione, ma nell’aver elaborato una teoria originale della persona, nel cui nucleo umano e carnale è possibile cogliere il momento individuale dal quale risalire verso una “nuova ontologia dell’origine” che si esprime come differenziazione interiore in opposizione a ogni visione materialistica o scientistica della persona umana. In tale prospettiva tutto è concreto, reale, necessario, perché fa leva sull’analisi dei vissuti e non sulle determinazioni categoriali.

Il percorso intellettuale di Edith Stein

FORCINA, Marisa
2010-01-01

Abstract

M. Forcina esamina l’opera collettanea dedicata da Angela Ales Bello a Edith Stein e ne coglie una interessante prospettiva politica in cui l’essere umano nasce prima come essere comunitario e poi si riconosce come soggetto spirituale e libero in un contesto di solidarietà o scambievolezza che costituisce la comunità non come somma di vissuti singoli, ma come apertura di valori. La relazione all’altro si struttura, allora, non solo attraverso l’empatia, ma attraverso la reciprocità che è comprensione e amore per l’a\Altro. Le strade per accedere a tale comprensione sono, per E. Stein, la ragione, la fede, la mistica. Ma, ancora una volta, si tratta per la filosofa di negare gli ambiti separati e i compartimenti-stagno, anzi, l’autrice, attraverso la conoscenza profonda della filosofia medievale e, in particolare di Agostino, giungerà a dire che solo una conoscenza amata è autentica e l’amore è la chiave per comprendere il significato dell’esistenza di tutta la realtà. La sfida e il merito di Edith Stein, conclude M. Forcina, sono nell’aver ripreso il principio scotista dell’individuazione, ma nell’aver elaborato una teoria originale della persona, nel cui nucleo umano e carnale è possibile cogliere il momento individuale dal quale risalire verso una “nuova ontologia dell’origine” che si esprime come differenziazione interiore in opposizione a ogni visione materialistica o scientistica della persona umana. In tale prospettiva tutto è concreto, reale, necessario, perché fa leva sull’analisi dei vissuti e non sulle determinazioni categoriali.
2010
9788884833310
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