S. de Beauvoir, con il suo femminismo, rimette in questione le categorie politiche e il modo in cui queste sono state pensate nella tradizione filosofica. Questa è la tesi di partenza di Marisa Forcina nell’esaminare questo testo sulla francese. Ribaltando i concetti di norma e di governo, intesi generalmente come insieme di leggi, che regolano lo spazio pubblico, ne svela l’origine privata, generata da un soggetto e dalla sua “relazione diretta col mondo” che diventa e si impone come norma. In questo modo la de Beauvoir supera il binarismo oppositivo di natura e cultura, soggetto e oggetto, immanente e trascendente, su cui la politica e la filosofia occidentale si sono strutturate, e svela l’oggettività della condizione umana, dove sono le relazioni umane e la relazione al mondo a determinare posizioni di dominio. Per questo si giudica l’atto senza giudicare l’uomo. Per questo motivo un uomo si può riabilitare, compiendo atti nuovi, riacquistare la stima dei propri simili che gli lasciano ancora una chance: ma di fronte al male assoluto, quando nessun riscatto appare possibile, è impossibile essere caritatevoli. Quando deliberatamente un uomo degrada l’altro uomo a cosa, scoppia sulla terra uno scandalo che niente può ricompensare. Questo è il solo peccato contro l’uomo e l’uomo deve punirlo: è il male nella sua forma radicale. La tesi di Forcina è in questa considerazione: perché la vita abbia un senso, bisogna che ciascuno sia ritenuto responsabile del male quanto del bene, e il male è ciò che in nome del bene bisogna rifiutare senza compromessi di sorta.

Libertà e situazione nella filosofia politica di Simone de Beauvoir

FORCINA, Marisa
2010-01-01

Abstract

S. de Beauvoir, con il suo femminismo, rimette in questione le categorie politiche e il modo in cui queste sono state pensate nella tradizione filosofica. Questa è la tesi di partenza di Marisa Forcina nell’esaminare questo testo sulla francese. Ribaltando i concetti di norma e di governo, intesi generalmente come insieme di leggi, che regolano lo spazio pubblico, ne svela l’origine privata, generata da un soggetto e dalla sua “relazione diretta col mondo” che diventa e si impone come norma. In questo modo la de Beauvoir supera il binarismo oppositivo di natura e cultura, soggetto e oggetto, immanente e trascendente, su cui la politica e la filosofia occidentale si sono strutturate, e svela l’oggettività della condizione umana, dove sono le relazioni umane e la relazione al mondo a determinare posizioni di dominio. Per questo si giudica l’atto senza giudicare l’uomo. Per questo motivo un uomo si può riabilitare, compiendo atti nuovi, riacquistare la stima dei propri simili che gli lasciano ancora una chance: ma di fronte al male assoluto, quando nessun riscatto appare possibile, è impossibile essere caritatevoli. Quando deliberatamente un uomo degrada l’altro uomo a cosa, scoppia sulla terra uno scandalo che niente può ricompensare. Questo è il solo peccato contro l’uomo e l’uomo deve punirlo: è il male nella sua forma radicale. La tesi di Forcina è in questa considerazione: perché la vita abbia un senso, bisogna che ciascuno sia ritenuto responsabile del male quanto del bene, e il male è ciò che in nome del bene bisogna rifiutare senza compromessi di sorta.
2010
9788854831278
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