La disamina di Forcina inizia col chiedersi perché le donne hanno dimostrato così tanto interesse nei confronti dei corsi di formazione politica e poi perché tanto interesse riguardo agli women’s studies. Una serie di analisi quantitative hanno dato conto della vastità, della diffusione e del coinvolgimento che queste tematiche attivano; ma le analisi quantitative non sono in grado di rispondere ai perché. Non va dimenticato che le analisi quantitative e anche le analisi che si affidano soltanto a delle norme dicono molto, danno molti numeri, ma non mettono al centro del senso delle questioni, né riescono a dire il perché dello stato delle questioni in oggetto, né dicono perché ancora continuiamo a interrogarci sulle stesse questioni che già ci ponevamo vent’anni fa. È prioritario, allora, chiedersi quali siano i luoghi e le pratiche che mettono in scena questo scarto e, con esso il pensiero femminile, quali siano i percorsi che fenomenologicamente manifestano la soggettività femminile. È lecito, quindi, chiedersi ancora quale relazione ci sia tra le donne-soggetti e le donne-oggetti della ricerca. Quale sia la pratica dove le donne assumono su di sé una soggettività indagante e non un assoggettamento a percorsi disciplinari già indicati e quale modifica emerge da queste analisi, rimbalzando sulla soggettività interrogante dalle stesse donne in quanto oggetto indagato. Tra i due momenti, scrive Forcina, c’è una circolarità, così come c’è una circolarità tra realtà e pensiero: il pensiero si manifesta nella realtà e la realtà alimenta il senso del pensiero.

Le pratiche che mettono in scena la soggettività femminile

FORCINA, Marisa
2009-01-01

Abstract

La disamina di Forcina inizia col chiedersi perché le donne hanno dimostrato così tanto interesse nei confronti dei corsi di formazione politica e poi perché tanto interesse riguardo agli women’s studies. Una serie di analisi quantitative hanno dato conto della vastità, della diffusione e del coinvolgimento che queste tematiche attivano; ma le analisi quantitative non sono in grado di rispondere ai perché. Non va dimenticato che le analisi quantitative e anche le analisi che si affidano soltanto a delle norme dicono molto, danno molti numeri, ma non mettono al centro del senso delle questioni, né riescono a dire il perché dello stato delle questioni in oggetto, né dicono perché ancora continuiamo a interrogarci sulle stesse questioni che già ci ponevamo vent’anni fa. È prioritario, allora, chiedersi quali siano i luoghi e le pratiche che mettono in scena questo scarto e, con esso il pensiero femminile, quali siano i percorsi che fenomenologicamente manifestano la soggettività femminile. È lecito, quindi, chiedersi ancora quale relazione ci sia tra le donne-soggetti e le donne-oggetti della ricerca. Quale sia la pratica dove le donne assumono su di sé una soggettività indagante e non un assoggettamento a percorsi disciplinari già indicati e quale modifica emerge da queste analisi, rimbalzando sulla soggettività interrogante dalle stesse donne in quanto oggetto indagato. Tra i due momenti, scrive Forcina, c’è una circolarità, così come c’è una circolarità tra realtà e pensiero: il pensiero si manifesta nella realtà e la realtà alimenta il senso del pensiero.
2009
9788871156309
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11587/368031
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact