Il saggio introduttivo di Forcina mostra come recuperare, contro il proliferare delle tecniche e delle competenze che regolano le nostre esistenze, un desiderio di bene. Un desiderio di capire e di orientare un cambiamento con la saggezza di percorsi e di parole di verità. Con un richiamo alla filosofia del linguaggio, ma anche alla politica, l’immagine di accoglienza, di verità e sicurezza: rappresentata da “una culla di parole”, è ri-appropriazione e ri-nascita non in un linguaggio estraneo, giuridico o politico già dati, ma in una lingua coincidente con il sentimento di sentirsi a casa propria. E’ la tranquilla sicurezza di un saper fare i conti liberamente con la necessità. Nel saggio si mostra come la lingua sia una sorta di patria e il prendere la parola sia testimonianza e lavoro di cittadinanza, perché usare il linguaggio implica un partire da sé e dalla conoscenza di sé, che hanno il coraggio dell’etica e della politica.
Introduzione
FORCINA, Marisa
2010-01-01
Abstract
Il saggio introduttivo di Forcina mostra come recuperare, contro il proliferare delle tecniche e delle competenze che regolano le nostre esistenze, un desiderio di bene. Un desiderio di capire e di orientare un cambiamento con la saggezza di percorsi e di parole di verità. Con un richiamo alla filosofia del linguaggio, ma anche alla politica, l’immagine di accoglienza, di verità e sicurezza: rappresentata da “una culla di parole”, è ri-appropriazione e ri-nascita non in un linguaggio estraneo, giuridico o politico già dati, ma in una lingua coincidente con il sentimento di sentirsi a casa propria. E’ la tranquilla sicurezza di un saper fare i conti liberamente con la necessità. Nel saggio si mostra come la lingua sia una sorta di patria e il prendere la parola sia testimonianza e lavoro di cittadinanza, perché usare il linguaggio implica un partire da sé e dalla conoscenza di sé, che hanno il coraggio dell’etica e della politica.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.