Nei mesi di novembre 2008-febbraio 2009, è stata effettuata nel Fondo Melliche un’indagine archeologica, nell’ambito del progetto di sistemazione dell’ingresso al Parco Archeologico dei Guerrieri. L’area si trova nel settore settentrionale della cinta muraria messapica, a circa 100 m. in direzione ovest rispetto alla porta nord, che costituiva uno degli ingressi alla città. L’obiettivo era verificare l’andamento della fortificazione messapica, in questo tratto solo ipotizzato.Lo scavo stratigrafico ha portato al rinvenimento di un consistente accumulo di blocchi di varie dimensioni, verosimilmente relativi al cantiere di edificazione delle mura. A breve distanza da questa evidenza è stata intercettata un’imponente struttura a blocchi, che si è potuto immediatamente interpretare, sulla base delle caratteristiche costruttive e della posizione, come un tratto della cinta muraria di età ellenistica. L’approfondimento dell’indagine ha poi permesso di riconoscere le varie fasi costruttive della struttura. La più antica è costituita da un possente muro a secco composto da pietre di grandi dimensioni, informi o parzialmente sbozzate. Non si è potuta stabilire l’intera larghezza del muro a secco, poiché esso prosegue al di là degli attuali limiti di scavo. Il filo esterno dell’aggere è stato foderato in un secondo momento da una struttura costruita con grossi blocchi parallelepipedi. La struttura, che rappresenta la seconda fase edilizia, è conservata per un assise di tre filari, uno di fondazione e due di spiccato. A una terza fase costruttiva è riferibile un ulteriore rinforzo costituito da blocchi di maggiori dimensioni, che, addossandosi al filo esterno della seconda fase, portano ad un notevole aumento dello spessore della fortificazione. I blocchi della terza fase sono posti su tre filari affiancati, posti alternativamente di taglio e di testa. Si conserva la fondazione e tre blocchi appartenenti all’elevato. Proseguendo lo scavo in direzione est si è registrata un’interruzione nel tracciato della cinta muraria, in corrispondenza di un repentino innalzamento del banco di roccia. L’intera struttura muraria è ascrivibile ad un arco cronologico che va dalla seconda metà del IV alla prima metà del III sec. a.C. L’accumulo di blocchi rinvenuti presso la linea delle mura è posteriore alle fortificazioni, ma allo stato attuale della ricerca appare di difficile interpretazione. Si potrebbe trattare di scarti di lavorazione, accumulati nel corso della demolizione della cinta muraria, per recuperare materiale da costruzione o del crollo del circuito murario, successivamente rimaneggiato.

Richerche archeologiche a Vaste, Fondo Melliche

D'ANDRIA, Francesco
2009-01-01

Abstract

Nei mesi di novembre 2008-febbraio 2009, è stata effettuata nel Fondo Melliche un’indagine archeologica, nell’ambito del progetto di sistemazione dell’ingresso al Parco Archeologico dei Guerrieri. L’area si trova nel settore settentrionale della cinta muraria messapica, a circa 100 m. in direzione ovest rispetto alla porta nord, che costituiva uno degli ingressi alla città. L’obiettivo era verificare l’andamento della fortificazione messapica, in questo tratto solo ipotizzato.Lo scavo stratigrafico ha portato al rinvenimento di un consistente accumulo di blocchi di varie dimensioni, verosimilmente relativi al cantiere di edificazione delle mura. A breve distanza da questa evidenza è stata intercettata un’imponente struttura a blocchi, che si è potuto immediatamente interpretare, sulla base delle caratteristiche costruttive e della posizione, come un tratto della cinta muraria di età ellenistica. L’approfondimento dell’indagine ha poi permesso di riconoscere le varie fasi costruttive della struttura. La più antica è costituita da un possente muro a secco composto da pietre di grandi dimensioni, informi o parzialmente sbozzate. Non si è potuta stabilire l’intera larghezza del muro a secco, poiché esso prosegue al di là degli attuali limiti di scavo. Il filo esterno dell’aggere è stato foderato in un secondo momento da una struttura costruita con grossi blocchi parallelepipedi. La struttura, che rappresenta la seconda fase edilizia, è conservata per un assise di tre filari, uno di fondazione e due di spiccato. A una terza fase costruttiva è riferibile un ulteriore rinforzo costituito da blocchi di maggiori dimensioni, che, addossandosi al filo esterno della seconda fase, portano ad un notevole aumento dello spessore della fortificazione. I blocchi della terza fase sono posti su tre filari affiancati, posti alternativamente di taglio e di testa. Si conserva la fondazione e tre blocchi appartenenti all’elevato. Proseguendo lo scavo in direzione est si è registrata un’interruzione nel tracciato della cinta muraria, in corrispondenza di un repentino innalzamento del banco di roccia. L’intera struttura muraria è ascrivibile ad un arco cronologico che va dalla seconda metà del IV alla prima metà del III sec. a.C. L’accumulo di blocchi rinvenuti presso la linea delle mura è posteriore alle fortificazioni, ma allo stato attuale della ricerca appare di difficile interpretazione. Si potrebbe trattare di scarti di lavorazione, accumulati nel corso della demolizione della cinta muraria, per recuperare materiale da costruzione o del crollo del circuito murario, successivamente rimaneggiato.
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