Nella nostra proposta di restituzione del paesaggio costiero antico attraverso lo studio delle evidenze archeologiche ed in particolare delle unità residenziali e degli approdi a quelle connesse, risultano particolarmente rilevanti due aspetti: la loro valenza come markers dell’evoluzione geomorfologica e delle variazioni relative del livello del mare e l’omogeneità delle forme e dei modi del popolamento costiero. L’area più occidentale, coincidente con il lacus Timavi, è quella che più violentemente è stata alterata dall’azione dell’uomo: in antico doveva essere caratterizzata da una laguna protetta probabilmente da isole, con un’ampia zona boschiva verso terra e insediamenti di vario genere lungo o in prossimità delle acque dolci e salate: particolarmente significative, oltre ai luoghi di culto, ai centri produttivi e termali, appaiono le residenze, sempre dotate di approdi, che punteggiano le rive di questo sistema endolagunare. Alla laguna costiera del Lacus Timavi ed a Castellum Pucinum seguiva un tratto di costa alta, meno ospitale, comunque segnata da attività di intenso sfruttamento delle risorse: la zona tra Duino/Sistiana e Grignano, che aveva alle spalle una fiorente industria di estrazione litica, cui erano connesse alcune delle ville individuate sul ciglione carsico. Probabilmente, visto dal mare, il paesaggio tra Sistiana e Trieste non doveva essere molto dissimile dall'attuale: ville su più livelli, basse e dissimulate tra la vegetazione, con piccoli approdi sul mare, comuni forse a più insediamenti. L’analisi recente del numeroso materiale manoscritto lasciato da Alberto Puschi ha aperto nuove ed interessanti vie d’indagine. In particolare, il panorama dei siti archeologici a noi noti nell’area tra Monfalcone e Grignano si è arricchito di notizie inedite e ha permesso di precisare ulteriormente l’assetto residenziale di questo comparto.

L’edilizia residenziale lungo l’arco costiero nord-orientale, tra il Lacus Timavi e Grignano

AURIEMMA, Rita
2012-01-01

Abstract

Nella nostra proposta di restituzione del paesaggio costiero antico attraverso lo studio delle evidenze archeologiche ed in particolare delle unità residenziali e degli approdi a quelle connesse, risultano particolarmente rilevanti due aspetti: la loro valenza come markers dell’evoluzione geomorfologica e delle variazioni relative del livello del mare e l’omogeneità delle forme e dei modi del popolamento costiero. L’area più occidentale, coincidente con il lacus Timavi, è quella che più violentemente è stata alterata dall’azione dell’uomo: in antico doveva essere caratterizzata da una laguna protetta probabilmente da isole, con un’ampia zona boschiva verso terra e insediamenti di vario genere lungo o in prossimità delle acque dolci e salate: particolarmente significative, oltre ai luoghi di culto, ai centri produttivi e termali, appaiono le residenze, sempre dotate di approdi, che punteggiano le rive di questo sistema endolagunare. Alla laguna costiera del Lacus Timavi ed a Castellum Pucinum seguiva un tratto di costa alta, meno ospitale, comunque segnata da attività di intenso sfruttamento delle risorse: la zona tra Duino/Sistiana e Grignano, che aveva alle spalle una fiorente industria di estrazione litica, cui erano connesse alcune delle ville individuate sul ciglione carsico. Probabilmente, visto dal mare, il paesaggio tra Sistiana e Trieste non doveva essere molto dissimile dall'attuale: ville su più livelli, basse e dissimulate tra la vegetazione, con piccoli approdi sul mare, comuni forse a più insediamenti. L’analisi recente del numeroso materiale manoscritto lasciato da Alberto Puschi ha aperto nuove ed interessanti vie d’indagine. In particolare, il panorama dei siti archeologici a noi noti nell’area tra Monfalcone e Grignano si è arricchito di notizie inedite e ha permesso di precisare ulteriormente l’assetto residenziale di questo comparto.
2012
9788897385196
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