La Convenzione europea dei diritti dell'uomo, nell'esperienza recente, ha guadagnato un ruolo di improvvisa centralità nell'ordinamento italiano, stabilendo vincoli stringenti per il legislatore e, ancora prima, per il giudice domestico. I saggi contenuti nel presente volume ne indagano, da diverse angolature, l'impatto sul sistema penale, analizzando il problema sotto il profilo teorico e misurandone le ricadute applicative in vari ambiti. Si muove da un'introduzione generale sul sistema convenzionale e sulle sue peculiarità, passando al nuovo ruolo guadagnato dalla Convenzione nel sistema delle fonti (dopo le decisioni della Corte costituzionale n. 348 e 349 del 2007), esaminando gli scenari dischiusi dall'evoluzione istituzionale europea (dopo il Trattato di Lisbona) così come le possibili interazioni tra CEDU e Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, per poi considerare singolarmente problemi più specifici di taglio penalistico e processual-penalistico. Questi ultimi sono sempre affrontati avendo cura di misurare l'apporto di taluni principi convenzionali alla luce dell'interpretazione evolutiva offerta dalla giurisprudenza della Corte di Strasburgo, dai cui tracciati emerge un ricchissimo contributo di novità, denso di potenzialità applicative per l'interprete della legge penale interna.

La Convenzione europea dei diritti dell'uomo nell'ordinamento penale italiano

MANES, Vittorio;
2011-01-01

Abstract

La Convenzione europea dei diritti dell'uomo, nell'esperienza recente, ha guadagnato un ruolo di improvvisa centralità nell'ordinamento italiano, stabilendo vincoli stringenti per il legislatore e, ancora prima, per il giudice domestico. I saggi contenuti nel presente volume ne indagano, da diverse angolature, l'impatto sul sistema penale, analizzando il problema sotto il profilo teorico e misurandone le ricadute applicative in vari ambiti. Si muove da un'introduzione generale sul sistema convenzionale e sulle sue peculiarità, passando al nuovo ruolo guadagnato dalla Convenzione nel sistema delle fonti (dopo le decisioni della Corte costituzionale n. 348 e 349 del 2007), esaminando gli scenari dischiusi dall'evoluzione istituzionale europea (dopo il Trattato di Lisbona) così come le possibili interazioni tra CEDU e Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, per poi considerare singolarmente problemi più specifici di taglio penalistico e processual-penalistico. Questi ultimi sono sempre affrontati avendo cura di misurare l'apporto di taluni principi convenzionali alla luce dell'interpretazione evolutiva offerta dalla giurisprudenza della Corte di Strasburgo, dai cui tracciati emerge un ricchissimo contributo di novità, denso di potenzialità applicative per l'interprete della legge penale interna.
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