OBIETTIVI: Le scarse precipitazioni e l’assenza di riserve idriche superficiali, parallelamente alla crescente richiesta idrica nel settore civile e produttivo, hanno determinato, nelle aree centrali del Salento ed in particolare nella Grecia Salentina, l’incremento dello sfruttamento della falda profonda. Contemporaneamente si sono registrati fenomeni di antropizzazione del territorio individuabili nell’urbanizzazione delle zone rurali, nell’introduzione di tecnologie di produzione agricola sempre più intensiva e nell’industrializzazione, che sommati alla vulnerabilità intrinseca degli acquiferi profondi, hanno determinato un potenziale impatto negativo sulla qualità delle acque con possibili conseguenze sanitarie ed economiche. L’obiettivo dello studio è stato quello valutare lo stato microbiologico delle risorse idriche profonde nella Grecia Salentina e identificare eventuali criticità determinate da fattori di rischio presenti sul territorio. METODI: Il metodo di riferimento adottato in questo studio è stato il modello concettuale DPSIR secondo cui i fattori antropici (D) esercitano pressioni (P) sull’ambiente tali da modificarne lo stato di qualità (S) e produrre impatti negativi (I) sulla salute umana e sugli ecosistemi, per cui vengono richieste delle risposte (R) di tutela ambientale. Pertanto, oltre alla valutazione dello stato microbiologico delle risorse idriche profonde, sono stati presi in considerazione indicatori ambientali relativi a caratteristiche idrogeologiche, aspetti demografici, sociali ed economici, consumo idrico, produzione di fattori inquinanti, aspetti sanitari dell’ambiente e della popolazione, strategie di tutela dell’ambiente. RISULTATI E CONCLUSIONI: I risultati hanno evidenziato uno stato microbiologico eterogeneo riconducibile ad una contaminazione di origine fecale, elevata e diffusa in gran parte del territorio, durante l’estate e modesta e puntiforme nel corso delle altre stagioni. In alcune aree i fenomeni di degrado sono particolarmente evidenti a causa della presenza di fattori antropici che, in associazione alla vulnerabilità del territorio, determinano condizioni di pericolo tali da compromettere la salubrità delle risorse idriche: insediamenti abitativi extraurbani ad uso prevalentemente estivo, non serviti dalla rete fognaria; aree urbane con basso numero di allacci fognari; depuratori sottodimensionati; aree industriali. Lo stato sanitario delle acque profonde ne condiziona la loro fruibilità sia per scopi potabili che per quelli irrigui. Tali circostanze impongono la tempestiva realizzazione di interventi finalizzati al recupero della situazione di degrado e ripristino degli standards minimi di qualità ambientale.

Valutazione dello stato microbiologico delle risorse idriche profonde in un'area centrale del Salento attraverso l'applicazione del modello DPSIR.

DE DONNO, Maria Antonella;BAGORDO, Francesco;GRASSI, Tiziana;QUATTROCCHI, MANUELA;IDOLO, ADELE;CAMPA, ANNAMARIA;GUIDO, Marcello
2011-01-01

Abstract

OBIETTIVI: Le scarse precipitazioni e l’assenza di riserve idriche superficiali, parallelamente alla crescente richiesta idrica nel settore civile e produttivo, hanno determinato, nelle aree centrali del Salento ed in particolare nella Grecia Salentina, l’incremento dello sfruttamento della falda profonda. Contemporaneamente si sono registrati fenomeni di antropizzazione del territorio individuabili nell’urbanizzazione delle zone rurali, nell’introduzione di tecnologie di produzione agricola sempre più intensiva e nell’industrializzazione, che sommati alla vulnerabilità intrinseca degli acquiferi profondi, hanno determinato un potenziale impatto negativo sulla qualità delle acque con possibili conseguenze sanitarie ed economiche. L’obiettivo dello studio è stato quello valutare lo stato microbiologico delle risorse idriche profonde nella Grecia Salentina e identificare eventuali criticità determinate da fattori di rischio presenti sul territorio. METODI: Il metodo di riferimento adottato in questo studio è stato il modello concettuale DPSIR secondo cui i fattori antropici (D) esercitano pressioni (P) sull’ambiente tali da modificarne lo stato di qualità (S) e produrre impatti negativi (I) sulla salute umana e sugli ecosistemi, per cui vengono richieste delle risposte (R) di tutela ambientale. Pertanto, oltre alla valutazione dello stato microbiologico delle risorse idriche profonde, sono stati presi in considerazione indicatori ambientali relativi a caratteristiche idrogeologiche, aspetti demografici, sociali ed economici, consumo idrico, produzione di fattori inquinanti, aspetti sanitari dell’ambiente e della popolazione, strategie di tutela dell’ambiente. RISULTATI E CONCLUSIONI: I risultati hanno evidenziato uno stato microbiologico eterogeneo riconducibile ad una contaminazione di origine fecale, elevata e diffusa in gran parte del territorio, durante l’estate e modesta e puntiforme nel corso delle altre stagioni. In alcune aree i fenomeni di degrado sono particolarmente evidenti a causa della presenza di fattori antropici che, in associazione alla vulnerabilità del territorio, determinano condizioni di pericolo tali da compromettere la salubrità delle risorse idriche: insediamenti abitativi extraurbani ad uso prevalentemente estivo, non serviti dalla rete fognaria; aree urbane con basso numero di allacci fognari; depuratori sottodimensionati; aree industriali. Lo stato sanitario delle acque profonde ne condiziona la loro fruibilità sia per scopi potabili che per quelli irrigui. Tali circostanze impongono la tempestiva realizzazione di interventi finalizzati al recupero della situazione di degrado e ripristino degli standards minimi di qualità ambientale.
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