Mentre il confronto critico di Wittgenstein con l’etnologia evoluzionista di James G. Frazer è stato oggetto di numerosi studi, il fatto che Otto Neurath, uno dei principali esponenti del Circolo di Vienna, abbia in più occasioni ripreso le tesi dell’etnologo scozzese è rimasto finora inosservato. Nel 1931, l’anno in cui Wittgenstein stila per la prima volta le sue osservazioni sul Ramo d’oro di Frazer, Neurath tiene una conferenza su ‘magia e tecnica’. Le riflessioni neurathiane, che riprendono e variano l’analogia frazeriana tra magia e tecnica, sono agli antipodi di quelle wittgensteiniane. Con riferimento a Spengler i ruoli si rovesciano: alla critica spietata nell’Anti-Spengler di Neurath corrisponde la considerazione che Wittgenstein, pur con tutte le riserve, mostra per l’autore del Tramonto dell’occidente. Il presente contributo, richiamando l’attenzione su un aspetto sinora trascurato del pensiero di Neurath, mostra come ancora all’inizio degli anni trenta l’etnologia frazeriana, pur da tempo sotto attacco nel proprio settore disciplinare, continuasse ad essere un punto di riferimento importante per la riflessione filosofica. L’analisi dei testi neurathiani sulla ‘magia’ dei primitivi aggiunge un importante tassello al quadro delle profonde differenze tra Wittgenstein e il Circolo di Vienna, in particolare la cosiddetta ‘ala sinistra’ di quest’ultimo.
„Ethnologie unseres Zeitalters". Otto Neurath über Magie und Technik im Vergleich mit Wittgensteins "Bemerkungen über Frazers Golden Bough"
Brusotti, Marco
2011-01-01
Abstract
Mentre il confronto critico di Wittgenstein con l’etnologia evoluzionista di James G. Frazer è stato oggetto di numerosi studi, il fatto che Otto Neurath, uno dei principali esponenti del Circolo di Vienna, abbia in più occasioni ripreso le tesi dell’etnologo scozzese è rimasto finora inosservato. Nel 1931, l’anno in cui Wittgenstein stila per la prima volta le sue osservazioni sul Ramo d’oro di Frazer, Neurath tiene una conferenza su ‘magia e tecnica’. Le riflessioni neurathiane, che riprendono e variano l’analogia frazeriana tra magia e tecnica, sono agli antipodi di quelle wittgensteiniane. Con riferimento a Spengler i ruoli si rovesciano: alla critica spietata nell’Anti-Spengler di Neurath corrisponde la considerazione che Wittgenstein, pur con tutte le riserve, mostra per l’autore del Tramonto dell’occidente. Il presente contributo, richiamando l’attenzione su un aspetto sinora trascurato del pensiero di Neurath, mostra come ancora all’inizio degli anni trenta l’etnologia frazeriana, pur da tempo sotto attacco nel proprio settore disciplinare, continuasse ad essere un punto di riferimento importante per la riflessione filosofica. L’analisi dei testi neurathiani sulla ‘magia’ dei primitivi aggiunge un importante tassello al quadro delle profonde differenze tra Wittgenstein e il Circolo di Vienna, in particolare la cosiddetta ‘ala sinistra’ di quest’ultimo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.