Il ciclo di dipinti ispirato al celebre poema tassesco della Gerusalemme Liberata,realizzato da Paolo Finoglio (?,1590 ca.- Conversano, Ba, 1645) al culmine della sua attività su commissione del conte di Conversano, Giangirolamo II Acquaviva d’Aragona,figura di spicco dell’aristocrazia feudale del Regno di Napoli della prima metà del Seicento, rappresenta uno dei cicli figurativi più spettacolari ed ampi dedicati al capolavoro della letteratura italiana tardo cinquecentesca, di cui rievoca ed interpreta magistralmente il complesso e variegato intreccio di situazioni, di atmosfere e di tematiche : l’eroismo religioso, il valore militare e cavalleresco, lo scontro delle passioni e l’infinito spettro dei sentimenti amorosi. Un pregio non secondario di questo interessante insieme di grandi tele sta nel fatto che, pur essendo andato incontro nel tempo a passaggi di proprietà e a cambiamenti di sede, non abbia subito divisioni e dispersioni e che oggigiorno si presenti fortunatamente nella sua integrità e, ciò che più conta, negli stessi ambienti per i quali fu originariamente concepito, il castello di Conversano, il che ne favorisce una lettura storicamente e spazialmente contestualizzata. L’articolo analizza i caratteri essenziali del ciclo pittorico in relazione alla personalità e alla produzione del suo autore, alla fonte letteraria cui si ispira e alla figura del colto e potente mecenate che ne promosse l’esecuzione, evidenziando il ruolo di primo piano ascrivibile a buon diritto a Finoglio, anche in virtù di questa ambiziosa impresa, nel panorama della coeva pittura napoletana e la funzione straordinaria da lui svolta quale eccellente interprete e diffusore di tale pittura nella cultura figurativa pugliese.

Paolo Finoglio, La Jérusalem délivrée

PUGLIESE, Vincenzo
2010-01-01

Abstract

Il ciclo di dipinti ispirato al celebre poema tassesco della Gerusalemme Liberata,realizzato da Paolo Finoglio (?,1590 ca.- Conversano, Ba, 1645) al culmine della sua attività su commissione del conte di Conversano, Giangirolamo II Acquaviva d’Aragona,figura di spicco dell’aristocrazia feudale del Regno di Napoli della prima metà del Seicento, rappresenta uno dei cicli figurativi più spettacolari ed ampi dedicati al capolavoro della letteratura italiana tardo cinquecentesca, di cui rievoca ed interpreta magistralmente il complesso e variegato intreccio di situazioni, di atmosfere e di tematiche : l’eroismo religioso, il valore militare e cavalleresco, lo scontro delle passioni e l’infinito spettro dei sentimenti amorosi. Un pregio non secondario di questo interessante insieme di grandi tele sta nel fatto che, pur essendo andato incontro nel tempo a passaggi di proprietà e a cambiamenti di sede, non abbia subito divisioni e dispersioni e che oggigiorno si presenti fortunatamente nella sua integrità e, ciò che più conta, negli stessi ambienti per i quali fu originariamente concepito, il castello di Conversano, il che ne favorisce una lettura storicamente e spazialmente contestualizzata. L’articolo analizza i caratteri essenziali del ciclo pittorico in relazione alla personalità e alla produzione del suo autore, alla fonte letteraria cui si ispira e alla figura del colto e potente mecenate che ne promosse l’esecuzione, evidenziando il ruolo di primo piano ascrivibile a buon diritto a Finoglio, anche in virtù di questa ambiziosa impresa, nel panorama della coeva pittura napoletana e la funzione straordinaria da lui svolta quale eccellente interprete e diffusore di tale pittura nella cultura figurativa pugliese.
2010
9782757203842
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