Nel volume e nel saggio introduttivo di Forcina si denuncia lo smarrimento del senso comune, la perdita del limite e la difficoltà di essere donne in un tempo di stravolgimento dei costumi quando l’uso paradossale delle rappresentazioni e costruzioni del corpo femminile, diventano parodia grottesca di una finta libertà ed espressione del sé. L’intento esplicito è quello non solo di indicare come pensare e di agire di conseguenza, ma di dare fiducia, di trasmettere libertà, narrare percorsi e pensieri che non chiudano il discorso o riscrivano un nuovo sistema, ma che raccontino come si possono generosamente impiegare le proprie risorse in direzione di una nuova tenuta che non è il governo della forza o del consenso, ma è intreccio di fili che, costruiscono tessuto sociale resistente ai falsi miti e alle fascinazioni di un potere che conta perché ha deciso prima e ha organizzato il consenso sulla base di sollecitazioni e promesse che sa di non poter mantenere. Il fine è di mostrare che è sempre possibile mantenere aperto uno spazio istituzionale non soggetto al potere e alle concertazioni programmate dal sistema economico e da quello dei media.

che cosa ci sta succedendo? donne, lavoro, politica e religione

FORCINA, Marisa
2009-01-01

Abstract

Nel volume e nel saggio introduttivo di Forcina si denuncia lo smarrimento del senso comune, la perdita del limite e la difficoltà di essere donne in un tempo di stravolgimento dei costumi quando l’uso paradossale delle rappresentazioni e costruzioni del corpo femminile, diventano parodia grottesca di una finta libertà ed espressione del sé. L’intento esplicito è quello non solo di indicare come pensare e di agire di conseguenza, ma di dare fiducia, di trasmettere libertà, narrare percorsi e pensieri che non chiudano il discorso o riscrivano un nuovo sistema, ma che raccontino come si possono generosamente impiegare le proprie risorse in direzione di una nuova tenuta che non è il governo della forza o del consenso, ma è intreccio di fili che, costruiscono tessuto sociale resistente ai falsi miti e alle fascinazioni di un potere che conta perché ha deciso prima e ha organizzato il consenso sulla base di sollecitazioni e promesse che sa di non poter mantenere. Il fine è di mostrare che è sempre possibile mantenere aperto uno spazio istituzionale non soggetto al potere e alle concertazioni programmate dal sistema economico e da quello dei media.
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