I diritti linguistici sono espressione dei più generali diritti delle minoranze. Possono essere analizzati sotto vari punti di vista, come quello del linguaggio giuridico (connesso quindi al tema della certezza del diritto) , della traduzione (connesso alle diverse tradizioni giuridiche) ed infine del rapporto fra maggioranze e minoranze. Quest'ultimo approccio è quello privilegiato nel libro, e parte da un'analisi del concetto di nazione dominante e gruppi minoritari oppressi o solo trascurati. La chiave dell'opera sta nella distionzione fra diritti linguistici di prima, seconda e terza specie. I primi sono quelli dell'integrazione, che avviene tramite l'apprendimento della lingua della maggioranza e ufficiale: nati per essere destinati ai soli cittadini, riguardano oggi anche gli stranieri. I diritti linguistici di seconda specie sono quelli che riguardano le minoranze tradizionali, e trovano il terreno più fertile laddove esiste una struttura federale o regionale: l'esempio più preclaro di questi si trova in Catalogna. Infine i diritti linguistici di terza specie riguardano gli stranieri ed il, seppur parziale riconoscimento, delle loro lingue. Attraverso l'analisi di varie esperienze del mondo (Italia, USA, Francia, Spagna, Cina, India, Israele,Malesia, ecc.), il libro evidenzia l'evoluzione della regolamentazione del fenomeno linguistico in tutto il mondo, e della sua influenza sulle forme di governo. L'approccio privilegiato è quello del diritto comparato

I diritti linguistici. Un'analisi comparata

POGGESCHI, Giovanni
2010-01-01

Abstract

I diritti linguistici sono espressione dei più generali diritti delle minoranze. Possono essere analizzati sotto vari punti di vista, come quello del linguaggio giuridico (connesso quindi al tema della certezza del diritto) , della traduzione (connesso alle diverse tradizioni giuridiche) ed infine del rapporto fra maggioranze e minoranze. Quest'ultimo approccio è quello privilegiato nel libro, e parte da un'analisi del concetto di nazione dominante e gruppi minoritari oppressi o solo trascurati. La chiave dell'opera sta nella distionzione fra diritti linguistici di prima, seconda e terza specie. I primi sono quelli dell'integrazione, che avviene tramite l'apprendimento della lingua della maggioranza e ufficiale: nati per essere destinati ai soli cittadini, riguardano oggi anche gli stranieri. I diritti linguistici di seconda specie sono quelli che riguardano le minoranze tradizionali, e trovano il terreno più fertile laddove esiste una struttura federale o regionale: l'esempio più preclaro di questi si trova in Catalogna. Infine i diritti linguistici di terza specie riguardano gli stranieri ed il, seppur parziale riconoscimento, delle loro lingue. Attraverso l'analisi di varie esperienze del mondo (Italia, USA, Francia, Spagna, Cina, India, Israele,Malesia, ecc.), il libro evidenzia l'evoluzione della regolamentazione del fenomeno linguistico in tutto il mondo, e della sua influenza sulle forme di governo. L'approccio privilegiato è quello del diritto comparato
2010
9788843053568
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11587/339453
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