Nel presente lavoro è esaminato il campione di resti animali rinvenuti durante la campagna di scavo condotta nel 2007 a Castro dal Dipartimento di Beni Culturali dell’Università del Salento. Il contesto di riferimento (US 110) è stato interpretato come una discarica di età ellenistica, in giacitura secondaria, questa si trovava a ridosso di una struttura muraria, forse pertinente a fortificazioni messapiche o a fondazioni di un tempio, tagliate nella parte superiore dal successivo impianto delle mura aragonesi. I resti faunistici esaminati, pur nella loro esiguità, forniscono alcune utili informazioni sulle probabili attività cultuali che si svolgevano nel santuario. Si segnala la presenza di alcuni astragali, specialmente di ovicaprini, la cui peculiarità consiste nell’essere stati modificati mediante l’asportazione o l’abrasione di porzioni superficiali su una o più facce. Tali porzioni scheletriche possono essere interpretate come oggetti di particolare significato religioso, così come documentato in molti contesti cultuali e funerari dell’antichità. A conferma della natura cultuale concorrono, inoltre, anche altre caratteristiche dei reperti: come le frequenti tracce di macellazione e combustione, ma soprattutto l’età giovanile di abbattimento degli ovicaprini e suini, che potrebbe evidenziare una selezione degli animali per il sacrificio.

Castro, località Capanne. L’analisi dei resti faunistici

DE GROSSI MAZZORIN, Jacopo;
2009-01-01

Abstract

Nel presente lavoro è esaminato il campione di resti animali rinvenuti durante la campagna di scavo condotta nel 2007 a Castro dal Dipartimento di Beni Culturali dell’Università del Salento. Il contesto di riferimento (US 110) è stato interpretato come una discarica di età ellenistica, in giacitura secondaria, questa si trovava a ridosso di una struttura muraria, forse pertinente a fortificazioni messapiche o a fondazioni di un tempio, tagliate nella parte superiore dal successivo impianto delle mura aragonesi. I resti faunistici esaminati, pur nella loro esiguità, forniscono alcune utili informazioni sulle probabili attività cultuali che si svolgevano nel santuario. Si segnala la presenza di alcuni astragali, specialmente di ovicaprini, la cui peculiarità consiste nell’essere stati modificati mediante l’asportazione o l’abrasione di porzioni superficiali su una o più facce. Tali porzioni scheletriche possono essere interpretate come oggetti di particolare significato religioso, così come documentato in molti contesti cultuali e funerari dell’antichità. A conferma della natura cultuale concorrono, inoltre, anche altre caratteristiche dei reperti: come le frequenti tracce di macellazione e combustione, ma soprattutto l’età giovanile di abbattimento degli ovicaprini e suini, che potrebbe evidenziare una selezione degli animali per il sacrificio.
2009
9788880868828
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