L’impiego dei materiali compositi fibrorinforzati a matrice polimerica (FRP) per il rinforzo flessionale di travi in calcestruzzo armato (C.A.) è generalmente concepito con riferimento alla domanda di resistenza dell'elemento strutturale. Nelle travi continue tuttavia la presenza del rinforzo flessionale sotto forma di lamine in FRP produce importanti implicazioni anche sul comportamento flessionale in termini di fessurazione, dunque deformabilità, e di duttilità. Al momento le linee guida progettuali dedicate non forniscono strumenti di calcolo, per tener conto della eventuale ridistribuzione delle sollecitazioni nelle travi continue rinforzate dall'esterno con materiali FRP. Talvolta i codici nazionali trascurano gli effetti di alcuni parametri che determinano la effettiva ridistribuzione del momento flettente, producendo in tal modo delle previsioni eccessivamente conservative. Nel caso di travi continue rinforzate con materiali FRP un calcolo con ridistribuzione deve tenere in conto della ridotta capacità rotazionale della sezione, in corrispondenza dello stato limite ultimo. Dunque si deve considerare una riduzione della duttilità strutturale, intesa come rapporto tra la rotazione ultima e la rotazione in corrispondenza dello snervamento dell’armatura in zona tesa, sebbene i primi studi teorici e sperimentali sull’argomento abbiano già dimostrato che una significativa ridistribuzione della sollecitazione flettente è possibile anche in presenza di rinforzo esterno con materiali FRP. Nel presente lavoro è presentato uno studio sul comportamento flessionale di travi continue in C.A. attraverso una analisi sperimentale e la verifica di un modello teorico sviluppato dagli autori e presentato in precedenti lavori.
Duttilità di travi iperstatiche in C.A. rinforzate con materiali FRP
AIELLO, Maria Antonietta;MICELLI, Francesco;VALENTE, LUCA
2009-01-01
Abstract
L’impiego dei materiali compositi fibrorinforzati a matrice polimerica (FRP) per il rinforzo flessionale di travi in calcestruzzo armato (C.A.) è generalmente concepito con riferimento alla domanda di resistenza dell'elemento strutturale. Nelle travi continue tuttavia la presenza del rinforzo flessionale sotto forma di lamine in FRP produce importanti implicazioni anche sul comportamento flessionale in termini di fessurazione, dunque deformabilità, e di duttilità. Al momento le linee guida progettuali dedicate non forniscono strumenti di calcolo, per tener conto della eventuale ridistribuzione delle sollecitazioni nelle travi continue rinforzate dall'esterno con materiali FRP. Talvolta i codici nazionali trascurano gli effetti di alcuni parametri che determinano la effettiva ridistribuzione del momento flettente, producendo in tal modo delle previsioni eccessivamente conservative. Nel caso di travi continue rinforzate con materiali FRP un calcolo con ridistribuzione deve tenere in conto della ridotta capacità rotazionale della sezione, in corrispondenza dello stato limite ultimo. Dunque si deve considerare una riduzione della duttilità strutturale, intesa come rapporto tra la rotazione ultima e la rotazione in corrispondenza dello snervamento dell’armatura in zona tesa, sebbene i primi studi teorici e sperimentali sull’argomento abbiano già dimostrato che una significativa ridistribuzione della sollecitazione flettente è possibile anche in presenza di rinforzo esterno con materiali FRP. Nel presente lavoro è presentato uno studio sul comportamento flessionale di travi continue in C.A. attraverso una analisi sperimentale e la verifica di un modello teorico sviluppato dagli autori e presentato in precedenti lavori.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.