Il progetto si inserisce in un quadro pluriennale di ricerche sugli insediamenti antichi del Mediterraneo, caratterizzate dalle integrazioni fra saperi storico-filologici, metodi archeologici di indagini sul terreno e tecnologie per la gestione di sistemi complessi di documentazione finalizzati ad una conoscenza “globale” dei fenomeni. Tale conoscenza costituisce la base indispensabile per la valorizzazione e fruizione del patrimonio culturale che, in particolare per i paesi del Mediterraneo, rappresenta una risorsa strategica fondamentale per uno sviluppo economico compatibile dei territori e per una crescita culturale e civile delle popolazioni interessate. Il progetto si ispira alle indicazioni contenute nella “Carta internazionale per la protezione e la gestione del patrimonio archeologico” ratificata dall’Assemblea Generale dell’ICOMOS (Losanna 1990). In questo documento viene richiamata l’esigenza della collaborazione internazionale ed interdisciplinare per una politica di “conservazione integrata” in cui la partecipazione attiva delle popolazioni va fondata su un più largo accesso alle conoscenze. Il progetto ha come obiettivo la messa a punto di metodologie finalizzate alla conoscenza ed alla fruizione in contesti significativi del Mediterraneo e si basa su esperienze pluriennali di indagine che hanno permesso di costituire, grazie anche all’intervento del CNR (Laboratori del Progetto Strategico 251100 presso l’Università di Lecce; IBAM – Istituto per i Beni Archeologici e Monumentali, Lecce), in diverse sedi universitarie italiane (Milano, Torino, Venezia, Napoli, Bari, Lecce) un considerevole potenziale scientifico. Nel Salento sono state attivate convenzioni e accordi di ricerca con la Scuola Normale di Pisa, l’Ecole Française di Roma, e varie università e istituti olandesi, australiani, belgi, inglesi. Alla Missione archeologica italiana a Hierapolis (di seguito MAIER), operante nell’ambito dell’Accordo di cooperazione culturale italo-turca, partecipano studiosi turchi e di altre nazionalità, in un quadro di collegamenti e scambi con le Missioni archeologiche dei maggiori paesi europei e degli Stati Uniti operanti in Turchia ad Efeso, Pergamo, Afrodisia, etc.

Metodologie per la conoscenza e la fruizione di contesti archeologici del Mediterraneo. Turchia, Italia meridionale

D'ANDRIA, Francesco
2003-01-01

Abstract

Il progetto si inserisce in un quadro pluriennale di ricerche sugli insediamenti antichi del Mediterraneo, caratterizzate dalle integrazioni fra saperi storico-filologici, metodi archeologici di indagini sul terreno e tecnologie per la gestione di sistemi complessi di documentazione finalizzati ad una conoscenza “globale” dei fenomeni. Tale conoscenza costituisce la base indispensabile per la valorizzazione e fruizione del patrimonio culturale che, in particolare per i paesi del Mediterraneo, rappresenta una risorsa strategica fondamentale per uno sviluppo economico compatibile dei territori e per una crescita culturale e civile delle popolazioni interessate. Il progetto si ispira alle indicazioni contenute nella “Carta internazionale per la protezione e la gestione del patrimonio archeologico” ratificata dall’Assemblea Generale dell’ICOMOS (Losanna 1990). In questo documento viene richiamata l’esigenza della collaborazione internazionale ed interdisciplinare per una politica di “conservazione integrata” in cui la partecipazione attiva delle popolazioni va fondata su un più largo accesso alle conoscenze. Il progetto ha come obiettivo la messa a punto di metodologie finalizzate alla conoscenza ed alla fruizione in contesti significativi del Mediterraneo e si basa su esperienze pluriennali di indagine che hanno permesso di costituire, grazie anche all’intervento del CNR (Laboratori del Progetto Strategico 251100 presso l’Università di Lecce; IBAM – Istituto per i Beni Archeologici e Monumentali, Lecce), in diverse sedi universitarie italiane (Milano, Torino, Venezia, Napoli, Bari, Lecce) un considerevole potenziale scientifico. Nel Salento sono state attivate convenzioni e accordi di ricerca con la Scuola Normale di Pisa, l’Ecole Française di Roma, e varie università e istituti olandesi, australiani, belgi, inglesi. Alla Missione archeologica italiana a Hierapolis (di seguito MAIER), operante nell’ambito dell’Accordo di cooperazione culturale italo-turca, partecipano studiosi turchi e di altre nazionalità, in un quadro di collegamenti e scambi con le Missioni archeologiche dei maggiori paesi europei e degli Stati Uniti operanti in Turchia ad Efeso, Pergamo, Afrodisia, etc.
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