La collana intende raccogliere testi e saggi che affrontino in modo critico argomenti e aspetti legati all’informazione, alla comunicazione e ai media. Si tratta di una sfida e di una scommessa: quella di una riflessione spregiudicata su temi troppo spesso proposti dall’industria culturale e inclini al conformismo e alla celebrazione ideologica dell’esistente. Rispetto a questo stato di cose, si avverte l’esigenza di articolare un diverso punto di vista: irriverente, corrosivo ma anche creativo, testardamente ancorato alla ricerca del vero. Non a caso la collana è intitolata a Hermes, considerato inventore del linguaggio e messaggero degli dei. Il termine greco "érma", da cui proviene il nome del dio, foneticamente corrisponde al termine latino sermo (discorso) e indica ogni specie di «esplicazione» parlata. La parola è anche alla base di "ermenéia" (spiegazione). Hermes è "ermenéus", mediatore per mezzo della lingua: egli è essenzialmente un portatore di qualcosa di luminoso, un «illuminatore», dio dell’esplicazione e dell’interpretazione. Nella versione latina Hermes è Mercurio, dio del commercio, dell’astuzia e dell’inganno. In questa ambivalenza del mitologema, Hermes è considerato dio della buona e della cattiva comunicazione. Ma non bisogna dimenticare che, nella ricostruzione del mito di fondazione fatta da Marziano Capella, erudito latino del V sec., Hermes, il dio che era rimasto scapolo più a lungo, prese in moglie Philologia, figlia di Phronesis. Sarebbe auspicabile che alla congiuntura antica – le nozze di Hermes e Philologia – sostituissimo una congiuntura moderna: la liaison tra ermeneutica e buona comunicazione.
Hermes. Media & Communication
PELLEGRINO, Paolo Tommaso
2007-01-01
Abstract
La collana intende raccogliere testi e saggi che affrontino in modo critico argomenti e aspetti legati all’informazione, alla comunicazione e ai media. Si tratta di una sfida e di una scommessa: quella di una riflessione spregiudicata su temi troppo spesso proposti dall’industria culturale e inclini al conformismo e alla celebrazione ideologica dell’esistente. Rispetto a questo stato di cose, si avverte l’esigenza di articolare un diverso punto di vista: irriverente, corrosivo ma anche creativo, testardamente ancorato alla ricerca del vero. Non a caso la collana è intitolata a Hermes, considerato inventore del linguaggio e messaggero degli dei. Il termine greco "érma", da cui proviene il nome del dio, foneticamente corrisponde al termine latino sermo (discorso) e indica ogni specie di «esplicazione» parlata. La parola è anche alla base di "ermenéia" (spiegazione). Hermes è "ermenéus", mediatore per mezzo della lingua: egli è essenzialmente un portatore di qualcosa di luminoso, un «illuminatore», dio dell’esplicazione e dell’interpretazione. Nella versione latina Hermes è Mercurio, dio del commercio, dell’astuzia e dell’inganno. In questa ambivalenza del mitologema, Hermes è considerato dio della buona e della cattiva comunicazione. Ma non bisogna dimenticare che, nella ricostruzione del mito di fondazione fatta da Marziano Capella, erudito latino del V sec., Hermes, il dio che era rimasto scapolo più a lungo, prese in moglie Philologia, figlia di Phronesis. Sarebbe auspicabile che alla congiuntura antica – le nozze di Hermes e Philologia – sostituissimo una congiuntura moderna: la liaison tra ermeneutica e buona comunicazione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.