E' noto il celebre detto hegeliano per cui il "vero è l'intero", ed è altrettanto famoso il principio in base al quale la storia va fatta in termini di Weltgeschichte (storia mondiale). Sotto l'incalzare di questo modo onnivoro e globalizzante d'intendere la civiltà e la cultura si afferma una sorta di interdetto nei confronti della storia locale, degradata a fenomeno da baraccone o a curiosità folcloristica. In quest'ottica, la cultura - che non può non essere un fatto generale, che abbraccia tutto e interessa tutti gli uomini - rischia di diventare qualcosa di astratto ed un incubo per i deboli, se smarrisce la memoria delle sue radici e perde di vista la sua reale funzione che consiste in un grandioso progetto di emancipazione. Solo identità locali forti e consapevoli sono in grado di dare i giusti tasselli per comporre un mosaico in cui tutti possano riconoscersi, nel rispetto e nella valorizzazione della diversità. Il compito che si assegna questa collana - un compito modesto nelle risorse ma ambizioni nelle intenzioni - è quello di rintracciare anche nel Salento, in questo estremo lembo d'Italia, le tradizioni culturali che l'hanno fatto grande nel passato e nel riproporle, sintonizzandole con la modernità e dilatandole a significato generale. Questa operazione è particolarmente importante per il Sud, a cui - come sostiene Franco Cassano - bisogna restituire l'antica dignità di soggetto del pensiero, interrompendo una lunga sequenza in cui è stato pensato solo da altri. Occorre essere fieri della nostra eredità culturale e civile, ma occorre anche avere la consapevolezza del suo essere parte, che tende al tutto, ma conserva pur sempre una sua specifica identità.

Cultura e identità locale

PELLEGRINO, Paolo Tommaso
2002-01-01

Abstract

E' noto il celebre detto hegeliano per cui il "vero è l'intero", ed è altrettanto famoso il principio in base al quale la storia va fatta in termini di Weltgeschichte (storia mondiale). Sotto l'incalzare di questo modo onnivoro e globalizzante d'intendere la civiltà e la cultura si afferma una sorta di interdetto nei confronti della storia locale, degradata a fenomeno da baraccone o a curiosità folcloristica. In quest'ottica, la cultura - che non può non essere un fatto generale, che abbraccia tutto e interessa tutti gli uomini - rischia di diventare qualcosa di astratto ed un incubo per i deboli, se smarrisce la memoria delle sue radici e perde di vista la sua reale funzione che consiste in un grandioso progetto di emancipazione. Solo identità locali forti e consapevoli sono in grado di dare i giusti tasselli per comporre un mosaico in cui tutti possano riconoscersi, nel rispetto e nella valorizzazione della diversità. Il compito che si assegna questa collana - un compito modesto nelle risorse ma ambizioni nelle intenzioni - è quello di rintracciare anche nel Salento, in questo estremo lembo d'Italia, le tradizioni culturali che l'hanno fatto grande nel passato e nel riproporle, sintonizzandole con la modernità e dilatandole a significato generale. Questa operazione è particolarmente importante per il Sud, a cui - come sostiene Franco Cassano - bisogna restituire l'antica dignità di soggetto del pensiero, interrompendo una lunga sequenza in cui è stato pensato solo da altri. Occorre essere fieri della nostra eredità culturale e civile, ma occorre anche avere la consapevolezza del suo essere parte, che tende al tutto, ma conserva pur sempre una sua specifica identità.
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