Il saggio si interroga sull’applicabilità dell’art. 230 bis c.c. alle unioni di fatto e, dopo avere ripercorso in chiave critica il dibattito cui ha dato luogo l’interpretazione della norma, ne individua la ratio, in coerenza con lo spirito della riforma del 1975, nella necessità di offrire protezione a un diritto individuale suscettibile di essere messo a repentaglio all’interno della famiglia. Ne segue l’applicazione estensiva della previsione non in una presupposta assimilazione fra matrimonio e convivenza ma nell’identità dell’interesse primario dell’individuo alla tutela del proprio lavoro che l’esistenza del sodalizio affettivo tra lavoratore e datore di lavoro, comune a entrambe, pone a rischio nei medesimi termini.
PROBLEMI DI TUTELA DELLA CONVIVENTE LAVORATRICE. LE RAGIONI DELL'APPLICABILITA' DELL'ART. 230 BIS C.C. ALLE UNIONI DI FATTO.
DELL'ANNA MISURALE, Francesca
2009-01-01
Abstract
Il saggio si interroga sull’applicabilità dell’art. 230 bis c.c. alle unioni di fatto e, dopo avere ripercorso in chiave critica il dibattito cui ha dato luogo l’interpretazione della norma, ne individua la ratio, in coerenza con lo spirito della riforma del 1975, nella necessità di offrire protezione a un diritto individuale suscettibile di essere messo a repentaglio all’interno della famiglia. Ne segue l’applicazione estensiva della previsione non in una presupposta assimilazione fra matrimonio e convivenza ma nell’identità dell’interesse primario dell’individuo alla tutela del proprio lavoro che l’esistenza del sodalizio affettivo tra lavoratore e datore di lavoro, comune a entrambe, pone a rischio nei medesimi termini.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.