PRIN approvato nel 2003 e operativo nel biennio 2003-2005. Il numero relativamente alto di ricercatori coinvolti nel progetto di ricerca consente di presentare un programma di ricerca piuttosto articolato, che prende le mosse da un censimento delle traduzioni italiane da Pope (a partire da quella che allo stato attuale degli studi appare una data chiave, e cioè il 1742, anno della prima traduzione, in prosa italiana, del Saggio sull’uomo), aspetto fondamentale per la diffusione di un nuovo gusto letterario in Italia, attraversare la selva oscura delle traduzioni shakespeariane tra fine settecento e protottocento, e si sofferma a definire il ruolo svolto dalle versioni classiche e moderne nell’avventura letteraria foscoliana, per riconoscere il proprio punto d’arrivo nella diversa consapevolezza romantica del ruolo centrale svolto dall’esercizio traduttorio nella costruzione di una nuova cultura e di una moderna identità nazionale. Per uno dei paradossi ai quali la peculiare natura del romanticismo italiano ci ha abituato, è al classicista Leopardi che si deve una teoria del tradurre di straordinaria modernità, che, pur dialogando a distanza col settecentesco D’Alembert delle Observations sur l’art de traduire, proietterà la sua influenza a quasi un secolo di distanza sui protonovecenteschi Pascoli e Pirandello. Sul piano, invece, della prassi poetica e prosastica, la variegata molteplicità dei modi in cui si manifesta la ricezione e la fruizione della lezione straniera rende i confini dell’oggetto e dell’inchiesta mobili e problematici, per non dire sfuggenti e indefinibili. Tra classicismo e romanticismo, tra imitazione e traduzione, tra Omero e Ossian, tra Sterne e Goethe, tra Pope e Callimaco, l’indagine si propone di rappresentare lo spazio concettuale e linguistico in cui i protagonisti di questa stagione letteraria inventano il loro personale itinerario poetico. La scelta di coinvolgere nel progetto, intorno a un nocciolo duro di italianisti, studiosi di letteratura inglese e teorici della letteratura, ha avuto l’effetto di ampliare e al tempo stesso focalizzare meglio il campo della ricerca, portandoci così a sondare il mare magno delle traduzioni di questo periodo atttraverso censimenti mirati che individuano oggetti e temi particolarmente rilevanti per il clima di questa stagione del gusto letterario: accanto a un regesto delle traduzioni da Pope e da Shakespeare, se ne proporrà uno delle versioni in italiano di testi che introducono una nuova espressione figurale del paesaggio (Young Gray Gessner e il Macpherson dell’Ossian) e delle opere di teoria letteraria legate alla ripresa in chiave moderna della categoria del sublime (Blair, Burke, ancora Gessner), dopo l'antico trattato omonimo dello Pseudo-Longino riproposto proprio nel Settecento nella traduzione di Anton Francesco Gori. E’ su questo sfondo documentario che si staglieranno i viaggi nel cosmo delle traduzioni di personaggi importanti della vita letteraria italiana tra neoclassicismo e romanticismo, da Antonio Conti ad Alessandro Verri, a Cesarotti, a Monti e altri ancora.

Traduzioni letterarie e rinnovamento del gusto: dal Neoclassicismo al primo Romanticismo

CAMERINO, Giuseppe Antonio
2005-01-01

Abstract

PRIN approvato nel 2003 e operativo nel biennio 2003-2005. Il numero relativamente alto di ricercatori coinvolti nel progetto di ricerca consente di presentare un programma di ricerca piuttosto articolato, che prende le mosse da un censimento delle traduzioni italiane da Pope (a partire da quella che allo stato attuale degli studi appare una data chiave, e cioè il 1742, anno della prima traduzione, in prosa italiana, del Saggio sull’uomo), aspetto fondamentale per la diffusione di un nuovo gusto letterario in Italia, attraversare la selva oscura delle traduzioni shakespeariane tra fine settecento e protottocento, e si sofferma a definire il ruolo svolto dalle versioni classiche e moderne nell’avventura letteraria foscoliana, per riconoscere il proprio punto d’arrivo nella diversa consapevolezza romantica del ruolo centrale svolto dall’esercizio traduttorio nella costruzione di una nuova cultura e di una moderna identità nazionale. Per uno dei paradossi ai quali la peculiare natura del romanticismo italiano ci ha abituato, è al classicista Leopardi che si deve una teoria del tradurre di straordinaria modernità, che, pur dialogando a distanza col settecentesco D’Alembert delle Observations sur l’art de traduire, proietterà la sua influenza a quasi un secolo di distanza sui protonovecenteschi Pascoli e Pirandello. Sul piano, invece, della prassi poetica e prosastica, la variegata molteplicità dei modi in cui si manifesta la ricezione e la fruizione della lezione straniera rende i confini dell’oggetto e dell’inchiesta mobili e problematici, per non dire sfuggenti e indefinibili. Tra classicismo e romanticismo, tra imitazione e traduzione, tra Omero e Ossian, tra Sterne e Goethe, tra Pope e Callimaco, l’indagine si propone di rappresentare lo spazio concettuale e linguistico in cui i protagonisti di questa stagione letteraria inventano il loro personale itinerario poetico. La scelta di coinvolgere nel progetto, intorno a un nocciolo duro di italianisti, studiosi di letteratura inglese e teorici della letteratura, ha avuto l’effetto di ampliare e al tempo stesso focalizzare meglio il campo della ricerca, portandoci così a sondare il mare magno delle traduzioni di questo periodo atttraverso censimenti mirati che individuano oggetti e temi particolarmente rilevanti per il clima di questa stagione del gusto letterario: accanto a un regesto delle traduzioni da Pope e da Shakespeare, se ne proporrà uno delle versioni in italiano di testi che introducono una nuova espressione figurale del paesaggio (Young Gray Gessner e il Macpherson dell’Ossian) e delle opere di teoria letteraria legate alla ripresa in chiave moderna della categoria del sublime (Blair, Burke, ancora Gessner), dopo l'antico trattato omonimo dello Pseudo-Longino riproposto proprio nel Settecento nella traduzione di Anton Francesco Gori. E’ su questo sfondo documentario che si staglieranno i viaggi nel cosmo delle traduzioni di personaggi importanti della vita letteraria italiana tra neoclassicismo e romanticismo, da Antonio Conti ad Alessandro Verri, a Cesarotti, a Monti e altri ancora.
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