Abitualmente si accosta la figura di Pindemonte a quella di Foscolo, a motivo dei due carmi sepolcrali; così anche Montale – lo rileva Gian Paolo Marchi introducendo il volume – nei versi de Il mio ottimismo (Diario del ’72). Nel 2003 ha avuto luogo a Verona, città di Girolamo Pompei, il più celebre traduttore settecentesco delle Vite parallele di Plutarco, un convegno che invece propone un nuovo accostamento altrettanto significativo dal punto di vista critico: quello tra Pindemonte e Alfieri. Entrambi nobili per nascita, educati in istituzioni esclusive, impegnati nel misurarsi col genere tragico, accomunati anche dalla passione per i viaggi, i due letterati sono legati anche dalla coincidenza cronologica del bicentenario della morte dell’astigiano e da quello per il duecentocinquantesimo dalla nascita del veronese
Innesti alfieriani riconvertiti in funzione patetica. "Arminio" di Ippolito Pindemonte
CAMERINO, Giuseppe Antonio
2005-01-01
Abstract
Abitualmente si accosta la figura di Pindemonte a quella di Foscolo, a motivo dei due carmi sepolcrali; così anche Montale – lo rileva Gian Paolo Marchi introducendo il volume – nei versi de Il mio ottimismo (Diario del ’72). Nel 2003 ha avuto luogo a Verona, città di Girolamo Pompei, il più celebre traduttore settecentesco delle Vite parallele di Plutarco, un convegno che invece propone un nuovo accostamento altrettanto significativo dal punto di vista critico: quello tra Pindemonte e Alfieri. Entrambi nobili per nascita, educati in istituzioni esclusive, impegnati nel misurarsi col genere tragico, accomunati anche dalla passione per i viaggi, i due letterati sono legati anche dalla coincidenza cronologica del bicentenario della morte dell’astigiano e da quello per il duecentocinquantesimo dalla nascita del veroneseI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.