Il volume condivide principi epistemologici, aspetti di metodo e aspetti tecnico-procedurali di una proposta formativa che nasce entro una scuola quadriennale di formazione alla psicoterapia di gruppo (ITER) ma che è anche frutto di un dialogo entro la Psicologia Clinica sui temi della domanda, del contratto, della chiarezza degli obiettivi e della coerenza delle metodologie. Non parliamo del “gruppo” gruppoanalitico, né di un “come si fa” “Formazione” gruppoanalitica, ma di un gruppo e di un percorso formativo possibile, consapevoli che il gruppo non è oggetto neutrale, oggettivo, ricorsivo, indipendente dalle storie, dai contesti, dagli obiettivi, dalle culture che lo istituiscono, e che la formazione è necessariamente in Iter, in itinere. *** Nel primo capitolo si cerca di evidenziare cosa possa significare assumere il gruppo come vertice di lettura e come strumento di formazione (e più in generale di intervento) nei diversi setting – gruppi di supervisione, lezioni teoriche, gruppi esperienziali, gruppi di psicodramma e gruppi istituzionali – previsti dalla Scuola. A partire dal saggio introduttivo, Sergio Salvatore e Silvia Potì si soffermano sulla lezione come dispositivo della formazione psicologico clinica; Roberto De Innocencio si sofferma sulle quattro tipologie di gruppo esperienziale, grande, medio, piccolo gruppo e gruppo sorpresa; Massimo Grasso propone le sue riflessioni a margine delle esperienze di supervisione. Indice: Introduzione, di Gianni Montesarchio e Claudia Venuleo (11-15) 1. Storie di gruppo. Narrazione di un “ITER”, di Gianni Montesarchio e Claudia Venuleo (17-97) 2. La lezione come dispositivo della formazione psicologico clinica, di Sergio Salvatore e Silvia Potì 3. Gruppi esperienziali: un iter imprescindibile, di Roberto De Innocencio 4. Dall’asserzione all’indagine: appunti a margine delle esperienze di supervisione, di Massimo Grasso
Narrazione di un "ITER" di gruppo. Intorno alla formazione in Psicologia Clinica
VENULEO, Claudia
2006-01-01
Abstract
Il volume condivide principi epistemologici, aspetti di metodo e aspetti tecnico-procedurali di una proposta formativa che nasce entro una scuola quadriennale di formazione alla psicoterapia di gruppo (ITER) ma che è anche frutto di un dialogo entro la Psicologia Clinica sui temi della domanda, del contratto, della chiarezza degli obiettivi e della coerenza delle metodologie. Non parliamo del “gruppo” gruppoanalitico, né di un “come si fa” “Formazione” gruppoanalitica, ma di un gruppo e di un percorso formativo possibile, consapevoli che il gruppo non è oggetto neutrale, oggettivo, ricorsivo, indipendente dalle storie, dai contesti, dagli obiettivi, dalle culture che lo istituiscono, e che la formazione è necessariamente in Iter, in itinere. *** Nel primo capitolo si cerca di evidenziare cosa possa significare assumere il gruppo come vertice di lettura e come strumento di formazione (e più in generale di intervento) nei diversi setting – gruppi di supervisione, lezioni teoriche, gruppi esperienziali, gruppi di psicodramma e gruppi istituzionali – previsti dalla Scuola. A partire dal saggio introduttivo, Sergio Salvatore e Silvia Potì si soffermano sulla lezione come dispositivo della formazione psicologico clinica; Roberto De Innocencio si sofferma sulle quattro tipologie di gruppo esperienziale, grande, medio, piccolo gruppo e gruppo sorpresa; Massimo Grasso propone le sue riflessioni a margine delle esperienze di supervisione. Indice: Introduzione, di Gianni Montesarchio e Claudia Venuleo (11-15) 1. Storie di gruppo. Narrazione di un “ITER”, di Gianni Montesarchio e Claudia Venuleo (17-97) 2. La lezione come dispositivo della formazione psicologico clinica, di Sergio Salvatore e Silvia Potì 3. Gruppi esperienziali: un iter imprescindibile, di Roberto De Innocencio 4. Dall’asserzione all’indagine: appunti a margine delle esperienze di supervisione, di Massimo GrassoI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.