Il Medioevo - a meno che non si consideri, con una violenza storico-ermeneutica, medievale Agostino che, però, medievale non era -, è un tempo che rimane a margine nelle analisi su Hannah Arendt. Forcina mette, invece, in evidenza, attraverso alcuni riferimenti al medioeevo e ad autori del tempo, il rapporto di Arendt con il passato e, quindi, con la storia e con la tradizione della filosofia e tende a sottolineare come, da tutto ciò, l’autrice faccia emergere nuovi spunti per la politica e per la concezione di che cosa si debba intendere per modernità e per nostro tempo; da questi elementi ricava un filosofare in grado di ridare fiducia agli esseri umani e in grado ancora di insegnare a non rimuovere i fatti. Si tratta delle due grandi modalità che evitano il totalitarismo che comporta la perdita della fiducia negli esseri umani e la rimozione dei fatti.
Hannah Arendt interprete del pensiero medievale
FORCINA, Marisa
2006-01-01
Abstract
Il Medioevo - a meno che non si consideri, con una violenza storico-ermeneutica, medievale Agostino che, però, medievale non era -, è un tempo che rimane a margine nelle analisi su Hannah Arendt. Forcina mette, invece, in evidenza, attraverso alcuni riferimenti al medioeevo e ad autori del tempo, il rapporto di Arendt con il passato e, quindi, con la storia e con la tradizione della filosofia e tende a sottolineare come, da tutto ciò, l’autrice faccia emergere nuovi spunti per la politica e per la concezione di che cosa si debba intendere per modernità e per nostro tempo; da questi elementi ricava un filosofare in grado di ridare fiducia agli esseri umani e in grado ancora di insegnare a non rimuovere i fatti. Si tratta delle due grandi modalità che evitano il totalitarismo che comporta la perdita della fiducia negli esseri umani e la rimozione dei fatti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.