In questo articolo, vengono esaminate le pagine iniziali del libro X della Repubblica, in cui Platone presenta la sua concezione della natura delle “immagini” e della tecnica imitativa, ricorrendo alla celebre gerarchia fra il modello ideale delle cose sensibili, prodotto dalla divinità, la sua copia sensibile fabbricata dall’artigiano guardando al modello ideale, e la sua immagine fittizia a opera degli imitatori (poeti e pittori in primis) volgendo lo sguardo alla copia sensibile fabbricata dall’artigiano. Viene inoltre suggerita una nuova interpretazione per la soluzione di alcune temibili difficoltà concettuali: come può il modello ideale, se è eterno e immutabile, essere “prodotto” dalla divinità? E come intendere perciò l’azione causale-produttrice di tale divinità? E infine: a quale titolo si può sostenere che l’artigiano fabbrichi copie sensibili dei modelli ideali, se non riconoscendogli, per quanto “artigiano”, la stessa competenza epistemica suprema del filosofo dialettico che conosce le idee?

“Phutourgos", demiourgos", mimetes": chi fa cosa in Resp. X 596a-597e?”

FRONTEROTTA, Francesco
2007-01-01

Abstract

In questo articolo, vengono esaminate le pagine iniziali del libro X della Repubblica, in cui Platone presenta la sua concezione della natura delle “immagini” e della tecnica imitativa, ricorrendo alla celebre gerarchia fra il modello ideale delle cose sensibili, prodotto dalla divinità, la sua copia sensibile fabbricata dall’artigiano guardando al modello ideale, e la sua immagine fittizia a opera degli imitatori (poeti e pittori in primis) volgendo lo sguardo alla copia sensibile fabbricata dall’artigiano. Viene inoltre suggerita una nuova interpretazione per la soluzione di alcune temibili difficoltà concettuali: come può il modello ideale, se è eterno e immutabile, essere “prodotto” dalla divinità? E come intendere perciò l’azione causale-produttrice di tale divinità? E infine: a quale titolo si può sostenere che l’artigiano fabbrichi copie sensibili dei modelli ideali, se non riconoscendogli, per quanto “artigiano”, la stessa competenza epistemica suprema del filosofo dialettico che conosce le idee?
2007
9788870885422
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