La questione del lavoro e della cittadinanza femminile investe immediatamente l’ambito di una tradizionale separazione: quella tra sfera pubblica e privata. Forcina dimostra come sia troppo semplicistico pensare che, attraverso il lavoro e il riconoscimento dei diritti politici, le donne abbiano avuto accesso allo spazio pubblico e, quindi, siano entrate a pieno titolo nella comunità politica, con il pieno riconoscimento della propria soggettività. E come sia molto elementare pensare che tutto questo rapporto sia stato un processo storico scandito da norme e diritti acquisiti verso un sempre maggiore esercizio di cittadinanza e di parità. Seguendo l’origine storica di quella separazione e poi la radicalizzazione della divisione tra pubblico e privato operata dal liberalismo che ha sancito il netto distinguo tra le due sfere, ma ha anche risolto la questione ponendo lo Stato moderno, con tutte le sue credenziali costituzionali e democratiche, come il luogo politico che realizza entrambe, Forcina ricostruisce l’opposizione tra sfera privata e sfera pubblica. Mostra come questa separazione rifletta anche una opposizione mai risolta, ossia l’ordine della differenza sessuale che è anzitutto una differenza politica. Questa differenza, che è una prassi del pensare e dell’agire, ha preso figura costitutiva e aporetica e si è presentata, nella storia, sotto forma di una separazione radicale tra libertà civile propria della vita pubblica e maschile e soggezione naturale caratterizzante l’ambito privato e femminile.
Tra pubblico e privato: il lavoro e la cittadinanza femminile
FORCINA, Marisa
2008-01-01
Abstract
La questione del lavoro e della cittadinanza femminile investe immediatamente l’ambito di una tradizionale separazione: quella tra sfera pubblica e privata. Forcina dimostra come sia troppo semplicistico pensare che, attraverso il lavoro e il riconoscimento dei diritti politici, le donne abbiano avuto accesso allo spazio pubblico e, quindi, siano entrate a pieno titolo nella comunità politica, con il pieno riconoscimento della propria soggettività. E come sia molto elementare pensare che tutto questo rapporto sia stato un processo storico scandito da norme e diritti acquisiti verso un sempre maggiore esercizio di cittadinanza e di parità. Seguendo l’origine storica di quella separazione e poi la radicalizzazione della divisione tra pubblico e privato operata dal liberalismo che ha sancito il netto distinguo tra le due sfere, ma ha anche risolto la questione ponendo lo Stato moderno, con tutte le sue credenziali costituzionali e democratiche, come il luogo politico che realizza entrambe, Forcina ricostruisce l’opposizione tra sfera privata e sfera pubblica. Mostra come questa separazione rifletta anche una opposizione mai risolta, ossia l’ordine della differenza sessuale che è anzitutto una differenza politica. Questa differenza, che è una prassi del pensare e dell’agire, ha preso figura costitutiva e aporetica e si è presentata, nella storia, sotto forma di una separazione radicale tra libertà civile propria della vita pubblica e maschile e soggezione naturale caratterizzante l’ambito privato e femminile.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.