Nel vasto e articolato panorama della letteratura che ormai da oltre un decennio indaga i complessi rapporti tra le società umane, l’organizzazione produttiva, il reperimento, la gestione delle risorse naturali e il conseguente impatto sul global warming – complessa problematica verso cui è rivolto, a livello mondiale, nazionale e locale, il crescente interesse di scienziati, docenti universitari, esperti della cooperazione allo sviluppo, associazioni ed enti locali –, questa ricerca si propone di analizzare la “cultura dell’acqua” attingendo ad un rappresentativo campione di motti popolari e proverbiali. Il materiale idiomatico e are miologico, da un lato, fornisce, infatti, uno stimolo alla riflessione sulla gestione idrica, in un periodo in cui la domanda aumenta in modo esponenziale (a causa dell’incremento demografico e delle esigenze agricolo-industriali) e l’offerta tende a ridursi; dall’altro, evidenzia, in un’area particolarmente siccitosa come il Basso Salento, forme ancora attuali ed ecosostenibili di approvvigionamento, elaborate nel corso dei secoli dal mondo contadino e trasmesse oralmente, attraverso gli antichi “saperi”. La decodificazione del vasto patrimonio di conoscenze popolari coinvolge, tra l’altro, un ampio ventaglio disciplinare – dall’archeologia, geografia, sociologia e architettura, al diritto, agronomia, geologia, storia delle religioni, antropologia, ecc. –, in quanto caratterizza e influenza, in maniera originale, usanze e tradizioni su cui si fondano le identità di ogni popolo e la costruzione del territorio, come emerge dall’allegato corredo iconografico, realizzato personalmente in varie parti del mondo, spesso in condizioni estreme: da mezzi in movimento (quali barca, elicottero, gru e autobus) e da punti di vista non sempre idonei a rappresentare l’oggetto osservato.

La “cultura dell’acqua”. Proverbi e modi di dire italiani e dialettali leccesi

QUARANTA, Adele
2009-01-01

Abstract

Nel vasto e articolato panorama della letteratura che ormai da oltre un decennio indaga i complessi rapporti tra le società umane, l’organizzazione produttiva, il reperimento, la gestione delle risorse naturali e il conseguente impatto sul global warming – complessa problematica verso cui è rivolto, a livello mondiale, nazionale e locale, il crescente interesse di scienziati, docenti universitari, esperti della cooperazione allo sviluppo, associazioni ed enti locali –, questa ricerca si propone di analizzare la “cultura dell’acqua” attingendo ad un rappresentativo campione di motti popolari e proverbiali. Il materiale idiomatico e are miologico, da un lato, fornisce, infatti, uno stimolo alla riflessione sulla gestione idrica, in un periodo in cui la domanda aumenta in modo esponenziale (a causa dell’incremento demografico e delle esigenze agricolo-industriali) e l’offerta tende a ridursi; dall’altro, evidenzia, in un’area particolarmente siccitosa come il Basso Salento, forme ancora attuali ed ecosostenibili di approvvigionamento, elaborate nel corso dei secoli dal mondo contadino e trasmesse oralmente, attraverso gli antichi “saperi”. La decodificazione del vasto patrimonio di conoscenze popolari coinvolge, tra l’altro, un ampio ventaglio disciplinare – dall’archeologia, geografia, sociologia e architettura, al diritto, agronomia, geologia, storia delle religioni, antropologia, ecc. –, in quanto caratterizza e influenza, in maniera originale, usanze e tradizioni su cui si fondano le identità di ogni popolo e la costruzione del territorio, come emerge dall’allegato corredo iconografico, realizzato personalmente in varie parti del mondo, spesso in condizioni estreme: da mezzi in movimento (quali barca, elicottero, gru e autobus) e da punti di vista non sempre idonei a rappresentare l’oggetto osservato.
2009
9788890281341
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