La monografia è il risultato di una ricerca sull’istituto dell’accollo nel diritto tributario. Il tema dell’accollo nel diritto tributario non ha una solida tradizione di diritto positivo nel settore delle imposte sui redditi. Nel testo sono analizzate le poche disposizioni esistenti prima dell’approvazione dello Statuto dei diritti del contribuente, gli orientamenti dottrinali, le importanti sentenze della Corte di Cassazione del 1985 e le implicazioni costituzionali di questo istituto, soprattutto con riferimento al principio di personalità presente nell’art. 53 della Costituzione. Con l’avvento dello Statuto dei diritti del contribuente (in particolare con l’articolo 8, comma 2) è stata definitivamente sancita l’ammissibilità dell’accollo del debito d’imposta altrui, senza liberazione del contribuente originale. La ricerca in tale contesto approfondisce le modalità di accollo ammissibili, premettendo che l’istituto negoziale richiamato dall’articolo 8 è quello tipico del codice civile. Ci si è chiesti, cioè, se in materia tributaria sia applicabile solo l’accollo interno, che si caratterizza per il solo accordo tra il debitore e il terzo, o se invece si potesse anche accettare l’accollo esterno, in cui il creditore (in materia tributaria l’Amministrazione finanziaria) possa o meno aderire al patto. La soluzione è che non si può escludere l’ammissibilità dell’accollo esterno cumulativo, il cui effetto tipico si estrinseca nell’intervento di un nuovo debitore che rimane obbligato in solido con quello originario. In questo modo l’accollo cumulativo rafforza la sfera patrimoniale del curatore. Il volume si conclude affrontando gli aspetti procedimentali (riguardanti l’adesione dell’Amministrazione al patto e la riscossione) e processuali dell’istituto.
L'accollo del debito d'imposta
PAPARELLA, Franco
2008-01-01
Abstract
La monografia è il risultato di una ricerca sull’istituto dell’accollo nel diritto tributario. Il tema dell’accollo nel diritto tributario non ha una solida tradizione di diritto positivo nel settore delle imposte sui redditi. Nel testo sono analizzate le poche disposizioni esistenti prima dell’approvazione dello Statuto dei diritti del contribuente, gli orientamenti dottrinali, le importanti sentenze della Corte di Cassazione del 1985 e le implicazioni costituzionali di questo istituto, soprattutto con riferimento al principio di personalità presente nell’art. 53 della Costituzione. Con l’avvento dello Statuto dei diritti del contribuente (in particolare con l’articolo 8, comma 2) è stata definitivamente sancita l’ammissibilità dell’accollo del debito d’imposta altrui, senza liberazione del contribuente originale. La ricerca in tale contesto approfondisce le modalità di accollo ammissibili, premettendo che l’istituto negoziale richiamato dall’articolo 8 è quello tipico del codice civile. Ci si è chiesti, cioè, se in materia tributaria sia applicabile solo l’accollo interno, che si caratterizza per il solo accordo tra il debitore e il terzo, o se invece si potesse anche accettare l’accollo esterno, in cui il creditore (in materia tributaria l’Amministrazione finanziaria) possa o meno aderire al patto. La soluzione è che non si può escludere l’ammissibilità dell’accollo esterno cumulativo, il cui effetto tipico si estrinseca nell’intervento di un nuovo debitore che rimane obbligato in solido con quello originario. In questo modo l’accollo cumulativo rafforza la sfera patrimoniale del curatore. Il volume si conclude affrontando gli aspetti procedimentali (riguardanti l’adesione dell’Amministrazione al patto e la riscossione) e processuali dell’istituto.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.