Il tema della pace e della guerra nel mondo azionista, sino alla vigilia della guerra, presenta caratteristiche proprie, non direttamente omologabili all'interno di aree differenti. Più precisamente, il tratto unificante delle componenti ideologiche e politiche del Partito d'Azione è l'impegno per un sistema federale europeo, unica garanzia di salvezza della sua millenaria civiltà e dell'organizzazione europea e mondiale della pace. Ma proprio qui giunge il passaggio centrale: la necessità di una piena riconquista della grande varietà e anche eterogeneità di apporti che vanno ad alimentare la riflessione di una nuova Europa, non più di dominio ma di pace. In effetti, negli anni tra le due guerre e subito dopo, i grandi intellettuali si mobilitarono in diverse occasioni sul tema dell'antifascismo e dell'anticomunismo, dello "spirito europeo", di un nuovo umanesimo, allo scopo di avviare un ampio movimento di idee sulla costituzione di un'Europa federata. Si tratta per tutte queste indicazioni di piste di ricerca che vanno attentamente verificate. Qui si è insistito sull'"accordo pieno" tra Salvemini e Rosselli intorno al giudizio sulla situazione internazionale e sulla necessità di combattere il fascismo nel quadro della generale situazione europea. Le vicende del movimento Giustizia e Libertà e del suo principale animatore, Carlo Rosselli, assumono un significato paradigmatico del compito essenziale dell'antifascismo all'estero. L'anno cruciale del 1939 pose alla maggioranza di coloro che allora avevano vent'anni un problema urgente, che richiedeva immediata soluzione: che cosa fare di fronte alla guerra? A questa generazione, definita da Croce come la più "sventurata", sulla cui "fioritura" gli uomini maturi dovevano vigilare con l'affetto della saggezza, andrà anche la comprensione dell'umanesimo democratico di Thomas Mann. Sarà l'esperienza diretta della guerra che chiarirà gradualmente le diverse vocazioni e inclinazioni politiche e agirà da catalizzatore nel processo di distacco tra i giovani e il regime.

La guerra nella cultura radical-azionista

NASSISI, Cosima
2006-01-01

Abstract

Il tema della pace e della guerra nel mondo azionista, sino alla vigilia della guerra, presenta caratteristiche proprie, non direttamente omologabili all'interno di aree differenti. Più precisamente, il tratto unificante delle componenti ideologiche e politiche del Partito d'Azione è l'impegno per un sistema federale europeo, unica garanzia di salvezza della sua millenaria civiltà e dell'organizzazione europea e mondiale della pace. Ma proprio qui giunge il passaggio centrale: la necessità di una piena riconquista della grande varietà e anche eterogeneità di apporti che vanno ad alimentare la riflessione di una nuova Europa, non più di dominio ma di pace. In effetti, negli anni tra le due guerre e subito dopo, i grandi intellettuali si mobilitarono in diverse occasioni sul tema dell'antifascismo e dell'anticomunismo, dello "spirito europeo", di un nuovo umanesimo, allo scopo di avviare un ampio movimento di idee sulla costituzione di un'Europa federata. Si tratta per tutte queste indicazioni di piste di ricerca che vanno attentamente verificate. Qui si è insistito sull'"accordo pieno" tra Salvemini e Rosselli intorno al giudizio sulla situazione internazionale e sulla necessità di combattere il fascismo nel quadro della generale situazione europea. Le vicende del movimento Giustizia e Libertà e del suo principale animatore, Carlo Rosselli, assumono un significato paradigmatico del compito essenziale dell'antifascismo all'estero. L'anno cruciale del 1939 pose alla maggioranza di coloro che allora avevano vent'anni un problema urgente, che richiedeva immediata soluzione: che cosa fare di fronte alla guerra? A questa generazione, definita da Croce come la più "sventurata", sulla cui "fioritura" gli uomini maturi dovevano vigilare con l'affetto della saggezza, andrà anche la comprensione dell'umanesimo democratico di Thomas Mann. Sarà l'esperienza diretta della guerra che chiarirà gradualmente le diverse vocazioni e inclinazioni politiche e agirà da catalizzatore nel processo di distacco tra i giovani e il regime.
2006
9788849811032
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