Bartolomeo Facio è autore di un’opera lessicografica, il De verborum proprietate, composta prima dell’approdo alla corte aragonese, quando, completato il suo percorso formativo a Verona alla scuola di Guarino e poi a Firenze per imparare il greco, cominciava una prestigiosa carriera pubblica a cui affiancava un’intensa attività pedagogica che, negli stessi anni, lo vedeva precettore presso illustri famiglie veneziane e genovesi, come i Foscari, gli Adorno e gli Spinola. Proprio di questa attività è espressione e testimonianza il De verborum proprietate che si ritiene essere una delle primissime composizioni di Facio, se non proprio la prima, insieme alla novella De origine inter Gallos ac Britannos belli historia e al De bello veneto clodiano. L’opera giovanile viene trascritta alla corte napoletana e dedicata ad Alfonso insieme a due opere grammaticali del maestro Guarino Guarini, le Regulae grammaticales e i Carmina differentialia, obbedendo alle esigenze del programma educativo umanistico, di cui Guarino è appunto un autorevole interprete, che di base prevedeva, accanto ad un manuale di grammatica, l’uso di un repertorio lessicografico. Lo studio prende in esame l’editio princeps dell’opera. L’autorevole testimone in questione, proveniente dalla Libreria de San Miguel de los Reyes dove confluì la Biblioteca del Duca di Calabria, è il ms. 839 (olim 778) conservato nella Biblioteca Universitaria di Valencia, copiato da Gabriel Altadell nel 1450 e miniato nello scrittoio di Castel Nuovo.
Per un’edizione del «De verborum proprietate» di Bartolomeo Facio
DALL'OCO, Sondra
2006-01-01
Abstract
Bartolomeo Facio è autore di un’opera lessicografica, il De verborum proprietate, composta prima dell’approdo alla corte aragonese, quando, completato il suo percorso formativo a Verona alla scuola di Guarino e poi a Firenze per imparare il greco, cominciava una prestigiosa carriera pubblica a cui affiancava un’intensa attività pedagogica che, negli stessi anni, lo vedeva precettore presso illustri famiglie veneziane e genovesi, come i Foscari, gli Adorno e gli Spinola. Proprio di questa attività è espressione e testimonianza il De verborum proprietate che si ritiene essere una delle primissime composizioni di Facio, se non proprio la prima, insieme alla novella De origine inter Gallos ac Britannos belli historia e al De bello veneto clodiano. L’opera giovanile viene trascritta alla corte napoletana e dedicata ad Alfonso insieme a due opere grammaticali del maestro Guarino Guarini, le Regulae grammaticales e i Carmina differentialia, obbedendo alle esigenze del programma educativo umanistico, di cui Guarino è appunto un autorevole interprete, che di base prevedeva, accanto ad un manuale di grammatica, l’uso di un repertorio lessicografico. Lo studio prende in esame l’editio princeps dell’opera. L’autorevole testimone in questione, proveniente dalla Libreria de San Miguel de los Reyes dove confluì la Biblioteca del Duca di Calabria, è il ms. 839 (olim 778) conservato nella Biblioteca Universitaria di Valencia, copiato da Gabriel Altadell nel 1450 e miniato nello scrittoio di Castel Nuovo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.