Il contributo, inserito nella collana delle pubblicazioni dell'Associazione Italiana di Diritto Urbanistico, affronta il tema dei rapporti tra le funzioni della tutela ambientale e della pianificazione urbanistica secondo un approccio che parte dal modello classico delle “tutele parallele”, di cui sono evidenziati i limiti riscontrati nella prassi in termini di duplicazione dei regimi e, quindi, di complessità amministrativa sul piano organizzativo e funzionale. Il modello proposto prende le mosse dall’approccio normativo, in via di consolidamento, che è efficacemente sintetizzato dall’ordinamento comunitario nel cd. principio di integrazione ambientale: secondo l’art. 6 Trattato CE «le esigenze connesse con la tutela dell’ambiente devono essere integrate nella definizione e nell’attuazione delle politiche e azioni comunitarie di cui all’art. 3, in particolare nella prospettiva di promuovere lo sviluppo sostenibile». Il principio di integrazione rivendica una «presenza» stabile dell’interesse ambientale nei processi decisionali e propone una metodologia di elaborazione ed attuazione delle politiche pubbliche nettamente orientata verso il coordinamento delle competenze; la considerazione integrata delle politiche consente una ponderazione completa dei diversi interessi sottesi, ponendo, peraltro, in rilievo la necessità di comprenderne le connessioni e i reciproci punti di raccordo. Alla integrazione cd. interna alle politiche ambientali (per cui l’interesse ambientale, prima di misurarsi con altri interessi nella normale dialettica decisionale, è chiamato a confrontarsi al suo interno, tra le molteplici situazioni che compongono il suo oggetto), si affianca quella «esterna» tra le diverse politiche pubbliche: quelle pianificatorie costituiscono un ambito privilegiato per l’integrazione dell’interesse ambientale, posto che il loro oggetto, il territorio, costituisce quel «contenente-aggregante» di una pluralità di interessi, di tipo conservativo o modificativo e, come già spiegava Giannini, «l’attività urbanistica è l’unico modo con cui essi possono essere composti secondo criteri che possano far raggiungere l’organicità». Secondo questa prospettiva il tema è esaminato attraverso tre linee direttrici: 1) l’ambiente oggetto di piani speciali e i rapporti di essi con i piani urbanistici e territoriali; 2) l’ambiente come parametro di compatibilità dei piani urbanistici e territoriali; 3) l’ambiente quale interesse considerato dai piani urbanistici e territoriali.

L'ambiente e le pianificazioni

PORTALURI, Pier Luigi;BROCCA, Marco
2006-01-01

Abstract

Il contributo, inserito nella collana delle pubblicazioni dell'Associazione Italiana di Diritto Urbanistico, affronta il tema dei rapporti tra le funzioni della tutela ambientale e della pianificazione urbanistica secondo un approccio che parte dal modello classico delle “tutele parallele”, di cui sono evidenziati i limiti riscontrati nella prassi in termini di duplicazione dei regimi e, quindi, di complessità amministrativa sul piano organizzativo e funzionale. Il modello proposto prende le mosse dall’approccio normativo, in via di consolidamento, che è efficacemente sintetizzato dall’ordinamento comunitario nel cd. principio di integrazione ambientale: secondo l’art. 6 Trattato CE «le esigenze connesse con la tutela dell’ambiente devono essere integrate nella definizione e nell’attuazione delle politiche e azioni comunitarie di cui all’art. 3, in particolare nella prospettiva di promuovere lo sviluppo sostenibile». Il principio di integrazione rivendica una «presenza» stabile dell’interesse ambientale nei processi decisionali e propone una metodologia di elaborazione ed attuazione delle politiche pubbliche nettamente orientata verso il coordinamento delle competenze; la considerazione integrata delle politiche consente una ponderazione completa dei diversi interessi sottesi, ponendo, peraltro, in rilievo la necessità di comprenderne le connessioni e i reciproci punti di raccordo. Alla integrazione cd. interna alle politiche ambientali (per cui l’interesse ambientale, prima di misurarsi con altri interessi nella normale dialettica decisionale, è chiamato a confrontarsi al suo interno, tra le molteplici situazioni che compongono il suo oggetto), si affianca quella «esterna» tra le diverse politiche pubbliche: quelle pianificatorie costituiscono un ambito privilegiato per l’integrazione dell’interesse ambientale, posto che il loro oggetto, il territorio, costituisce quel «contenente-aggregante» di una pluralità di interessi, di tipo conservativo o modificativo e, come già spiegava Giannini, «l’attività urbanistica è l’unico modo con cui essi possono essere composti secondo criteri che possano far raggiungere l’organicità». Secondo questa prospettiva il tema è esaminato attraverso tre linee direttrici: 1) l’ambiente oggetto di piani speciali e i rapporti di essi con i piani urbanistici e territoriali; 2) l’ambiente come parametro di compatibilità dei piani urbanistici e territoriali; 3) l’ambiente quale interesse considerato dai piani urbanistici e territoriali.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11587/113907
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