Nel Museo Civico di Imola sono conservati i resti ossei provenienti dagli scavi effettuati da G. Scarabelli Gommi Flaminj nell’insediamento preistorico di Monte Castellaccio. L’insediamento è databile dai materiali archeologici alla fase iniziale della media età del Bronzo. La fauna fu oggetto di studio da parte dello stesso Scarabelli, che ne pubblicò nel 1887 un resoconto nel suo lavoro “Stazione preistorica sul Monte del Castellaccio presso Imola scoperta ed interamente esplorata”, e successivamente da G. De Stefano che, in una monografia di Palaeontographia Italica del 1911, scrisse un’ampia trattazione dal titolo “I mammiferi preistorici dell’Imolese”. In queste pagine si ritorna, dopo oltre un secolo dalla dotta dissertazione di Scarabelli, a trattare di questi resti ossei animali - o “ossa di bruti” per seguire il lessico di allora - in base ai nuovi criteri della ricerca archeozoologica per tentare di ricostruire l’ambiente e l’economia di sussistenza delle genti che frequentarono l’abitato di Monte Castellaccio.

Archeozoologia delle “ossa di bruti” provenienti dagli scavi della stazione preistorica sul Monte Castellaccio presso Imola

DE GROSSI MAZZORIN, Jacopo
1996-01-01

Abstract

Nel Museo Civico di Imola sono conservati i resti ossei provenienti dagli scavi effettuati da G. Scarabelli Gommi Flaminj nell’insediamento preistorico di Monte Castellaccio. L’insediamento è databile dai materiali archeologici alla fase iniziale della media età del Bronzo. La fauna fu oggetto di studio da parte dello stesso Scarabelli, che ne pubblicò nel 1887 un resoconto nel suo lavoro “Stazione preistorica sul Monte del Castellaccio presso Imola scoperta ed interamente esplorata”, e successivamente da G. De Stefano che, in una monografia di Palaeontographia Italica del 1911, scrisse un’ampia trattazione dal titolo “I mammiferi preistorici dell’Imolese”. In queste pagine si ritorna, dopo oltre un secolo dalla dotta dissertazione di Scarabelli, a trattare di questi resti ossei animali - o “ossa di bruti” per seguire il lessico di allora - in base ai nuovi criteri della ricerca archeozoologica per tentare di ricostruire l’ambiente e l’economia di sussistenza delle genti che frequentarono l’abitato di Monte Castellaccio.
1996
8880810677
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11587/113433
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact