La monografia ricostruisce l’evoluzione del pensiero nietzscheano tra Aurora e Così parlò Zarathustra. L’analisi genetica evidenzia la continua trasformazione caratteristica di questa fase decisiva del percorso filosofico di Nietzsche. La monografia prende decisamente le distanze da tutti i tentativi di ricavare un’unica teoria da un patchwork di citazioni dalle opere e dai manoscritti dei periodi più disparati. L’analisi di ognuna delle opere pubblicate è preceduta da quella dei manoscritti che ne hanno visto la gestazione, concentrandosi quindi sulle particolari caratteristiche dei singoli manoscritti; in questo modo si ricostruisce un movimento di pensiero nelle sue molteplici provvisorie cristallizzazioni che rappresentano spesso l’una il superamento dell’altra. Un’analisi di questo tipo non solo si avvale dell’edizione critica di Colli e Montinari, ma cerca anche di superarne alcuni limiti, sia quelli dovuti all’attuale incompletezza dell’edizione critica tedesca sia quelli che distinguono un’edizione critica, quale quella dei manoscritti in questione, da un’edizione diplomatica. In particolare bisogna utilizzare anche le cosiddette ‘stesure preliminari’ situandole nel contesto dei manoscritti da cui provengono. La presente monografia è la prima a farlo. L’autore, che ha lavorato nel team dell’edizione critica tedesca, ha potuto mettere a frutto materiale o tuttora inedito (stato: 2012), in particolare le descrizioni dei manoscritti, o inedito all’epoca dell’uscita della monografia. (Nel 1997 ad es. non era ancora uscito l’apparato di Aurora (2003) nel quadro del quale Marco Brusotti è coautore delle ‘Erläuterungen’ che comunicano le fonti dell’opera e dei relativi manoscritti; vedi Prodotto ID …) I manoscritti, che costituiscono il ‘laboratorio’ di Nietzsche, non si possono analizzare a prescindere dalle fonti. Nietzsche, lungi dal riprenderle passivamente, le sottopone ad una complessa elaborazione attiva; si tratta quindi di evidenziare come l’emergere di nuove letture o gruppi di letture costituisca un momento di trasformazione del suo pensiero, un elemento di novità dei singoli manoscritti. La monografia quindi mostra il continuo confronto critico coi classici, ma anche con molti filosofi e scienziati contemporanei oggi praticamente dimenticati. La monografia dapprima ricostruisce la complessa genesi dell’idea della conoscenza come estrema passione, l’idea che rappresenta un elemento di fondamentale novità rispetto al ciclo di Umano, troppo umano. Si prendono le mosse dalla ricezione nietzscheana della teoria della volontà di Johann Julius Baumann, che sulle tracce soprattutto di Alexander Bain insiste sul momento dell’attività, si passa tra l’altro per le nuove considerazioni sul ‘sentimento di potenza’ e si perviene infine alla ‘passione degli onesti’, quella che Nietzsche finirà col chiamare ‘passione della conoscenza’. Nietzsche vede lo scopo ultimo degli scritti che vanno da Umano, troppo umano alla Gaia Scienza nell’elaborazione di un nuovo ideale di spirito libero: può quest’ultimo essere un pensatore contraddistinto da un’estrema passionalità e nel contempo un artista che conferisce una forma estetica alla propria esistenza? La vita come opera d’arte e la conoscenza come passione: è possibile conseguire entrambe le cose? Nel tentativo di offrire una risposta affermativa a tali domande Nietzsche in un periodo di tempo relativamente breve elabora tutta una serie di ideali di esistenza filosofica che rivede e lascia cadere l’uno dopo l’altro. In questo quadro si ricostruisce la genesi e l’evoluzione di fondamentali concetti nietzscheani (ad es. eterno ritorno, nichilismo, volontà di potenza, volontà di verità). Il libro acuisce lo sguardo per il particolare significato delle loro prime configurazioni e pone così anche le basi per un’analisi differenziata delle successive evoluzioni filosofiche di Nietzsche.

Die Leidenschaft der Erkenntnis. Philosophie und ästhetische Lebensgestaltung bei Nietzsche von Morgenröthe bis Also sprach Zarathustra

Brusotti, Marco
1997-01-01

Abstract

La monografia ricostruisce l’evoluzione del pensiero nietzscheano tra Aurora e Così parlò Zarathustra. L’analisi genetica evidenzia la continua trasformazione caratteristica di questa fase decisiva del percorso filosofico di Nietzsche. La monografia prende decisamente le distanze da tutti i tentativi di ricavare un’unica teoria da un patchwork di citazioni dalle opere e dai manoscritti dei periodi più disparati. L’analisi di ognuna delle opere pubblicate è preceduta da quella dei manoscritti che ne hanno visto la gestazione, concentrandosi quindi sulle particolari caratteristiche dei singoli manoscritti; in questo modo si ricostruisce un movimento di pensiero nelle sue molteplici provvisorie cristallizzazioni che rappresentano spesso l’una il superamento dell’altra. Un’analisi di questo tipo non solo si avvale dell’edizione critica di Colli e Montinari, ma cerca anche di superarne alcuni limiti, sia quelli dovuti all’attuale incompletezza dell’edizione critica tedesca sia quelli che distinguono un’edizione critica, quale quella dei manoscritti in questione, da un’edizione diplomatica. In particolare bisogna utilizzare anche le cosiddette ‘stesure preliminari’ situandole nel contesto dei manoscritti da cui provengono. La presente monografia è la prima a farlo. L’autore, che ha lavorato nel team dell’edizione critica tedesca, ha potuto mettere a frutto materiale o tuttora inedito (stato: 2012), in particolare le descrizioni dei manoscritti, o inedito all’epoca dell’uscita della monografia. (Nel 1997 ad es. non era ancora uscito l’apparato di Aurora (2003) nel quadro del quale Marco Brusotti è coautore delle ‘Erläuterungen’ che comunicano le fonti dell’opera e dei relativi manoscritti; vedi Prodotto ID …) I manoscritti, che costituiscono il ‘laboratorio’ di Nietzsche, non si possono analizzare a prescindere dalle fonti. Nietzsche, lungi dal riprenderle passivamente, le sottopone ad una complessa elaborazione attiva; si tratta quindi di evidenziare come l’emergere di nuove letture o gruppi di letture costituisca un momento di trasformazione del suo pensiero, un elemento di novità dei singoli manoscritti. La monografia quindi mostra il continuo confronto critico coi classici, ma anche con molti filosofi e scienziati contemporanei oggi praticamente dimenticati. La monografia dapprima ricostruisce la complessa genesi dell’idea della conoscenza come estrema passione, l’idea che rappresenta un elemento di fondamentale novità rispetto al ciclo di Umano, troppo umano. Si prendono le mosse dalla ricezione nietzscheana della teoria della volontà di Johann Julius Baumann, che sulle tracce soprattutto di Alexander Bain insiste sul momento dell’attività, si passa tra l’altro per le nuove considerazioni sul ‘sentimento di potenza’ e si perviene infine alla ‘passione degli onesti’, quella che Nietzsche finirà col chiamare ‘passione della conoscenza’. Nietzsche vede lo scopo ultimo degli scritti che vanno da Umano, troppo umano alla Gaia Scienza nell’elaborazione di un nuovo ideale di spirito libero: può quest’ultimo essere un pensatore contraddistinto da un’estrema passionalità e nel contempo un artista che conferisce una forma estetica alla propria esistenza? La vita come opera d’arte e la conoscenza come passione: è possibile conseguire entrambe le cose? Nel tentativo di offrire una risposta affermativa a tali domande Nietzsche in un periodo di tempo relativamente breve elabora tutta una serie di ideali di esistenza filosofica che rivede e lascia cadere l’uno dopo l’altro. In questo quadro si ricostruisce la genesi e l’evoluzione di fondamentali concetti nietzscheani (ad es. eterno ritorno, nichilismo, volontà di potenza, volontà di verità). Il libro acuisce lo sguardo per il particolare significato delle loro prime configurazioni e pone così anche le basi per un’analisi differenziata delle successive evoluzioni filosofiche di Nietzsche.
1997
3110145634
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11587/113138
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