Nella storia dell’autonomia privata nel diritto moderno sono distinguibili tre fasi. Una prima, nel se-colo della conquista della libertà negativa, nella quale il consenso è libera esplicazione del potere privato di autoregolamentazione e l’assenza di vincoli procedimentali è garanzia anche di egua-glianza. Una seconda – negli anni del consolidamento della economia industriale – nella quale le modalità di espressione del consenso sono guardate come il mezzo per assicurare certezza all’attività commerciale. Una terza nella quale la regolamentazione dei procedimenti formativi as-sume altresì funzione di garanzia in ordine alla effettività del consenso anche delle parti deboli e a un tendenziale equilibrio tra i contraenti: è il secolo delle lotte per la democrazia. Il secolo attuale si apre con una nuova discontinuità. Sul piano normativo è decisiva la rivoluzione nel sistema delle fonti, determinata dal processo di integrazione europea. in punto di fatto rileva l’avvento dell’economia globale o, se si vuole, della globalizzazione che non è più e probabilmente non è mai stato un fenomeno esclusivamente economico. È il secolo, il nostro, della battaglia per la libertà e la democrazia economiche, le quali sul piano dell’autonomia privata si traducono innanzi-tutto nel problema della democraticità dei procedimenti preordinati all’efficacia. Per affrontarlo è anzitutto opportuno prendere atto che, con la profonda mutazione che la realtà economico-sociale e il sistema normativo hanno subito in un breve volgere di tempo, sono mutate le premesse e la logica interna al medesimo sistema; che ci troviamo perciò dinanzi ad un nuovo sistema e che, di conse-guenza, la sua interpretazione e la sua ricostruzione impongono cautela nell’utilizzazione di catego-rie proprie di un sistema diverso e, in larga parte, non più attuale.
Dichiarazione, ricezione e consenso
DI RAIMO, Raffaele
2006-01-01
Abstract
Nella storia dell’autonomia privata nel diritto moderno sono distinguibili tre fasi. Una prima, nel se-colo della conquista della libertà negativa, nella quale il consenso è libera esplicazione del potere privato di autoregolamentazione e l’assenza di vincoli procedimentali è garanzia anche di egua-glianza. Una seconda – negli anni del consolidamento della economia industriale – nella quale le modalità di espressione del consenso sono guardate come il mezzo per assicurare certezza all’attività commerciale. Una terza nella quale la regolamentazione dei procedimenti formativi as-sume altresì funzione di garanzia in ordine alla effettività del consenso anche delle parti deboli e a un tendenziale equilibrio tra i contraenti: è il secolo delle lotte per la democrazia. Il secolo attuale si apre con una nuova discontinuità. Sul piano normativo è decisiva la rivoluzione nel sistema delle fonti, determinata dal processo di integrazione europea. in punto di fatto rileva l’avvento dell’economia globale o, se si vuole, della globalizzazione che non è più e probabilmente non è mai stato un fenomeno esclusivamente economico. È il secolo, il nostro, della battaglia per la libertà e la democrazia economiche, le quali sul piano dell’autonomia privata si traducono innanzi-tutto nel problema della democraticità dei procedimenti preordinati all’efficacia. Per affrontarlo è anzitutto opportuno prendere atto che, con la profonda mutazione che la realtà economico-sociale e il sistema normativo hanno subito in un breve volgere di tempo, sono mutate le premesse e la logica interna al medesimo sistema; che ci troviamo perciò dinanzi ad un nuovo sistema e che, di conse-guenza, la sua interpretazione e la sua ricostruzione impongono cautela nell’utilizzazione di catego-rie proprie di un sistema diverso e, in larga parte, non più attuale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.