Il saggio si sofferma sull’attenzione che, agli inizi del Novecento, alcuni settori del mondo cattolico iniziarono a manifestare verso la difesa dei ceti medi in Europa sull’onda dell’influenza dell’Istituto internazionale per le classi medie: organismo che, nato a Stoccarda nel 1903, ma con sede operativa a Bruxelles, si poneva l’obiettivo di tutelare le classi medie dallo sviluppo del capitalismo monopolistico e dalla grande concentrazione industriale, attraverso lo studio scientifico e una serie di strategie utili per far fronte alle loro difficoltà. Ispirandosi soprattutto al pensiero di Toniolo e al cattolicesimo sociale, il mondo cattolico trovò nelle prospettive di questo Istituto un solido punto di riferimento, anche alla luce della lettura politico-sociale di questi ceti come fattori di moralizzazione e stabilità sociali. In quest’ottica, grande centralità acquisì il problema della proprietà, soprattutto presso una serie di studiosi – Angelo Mauri in primis – che si raccoglievano attorno all’Unione cattolica per gli studi sociali (di cui era stato presidente lo stesso Toniolo) e al suo organo Rivista internazionale di scienze sociali e discipline ausiliarie

Cattolici, ceti medi e il progetto dell'Istituto internazionale per le Classi Medie

Caroppo Elisabetta
2020-01-01

Abstract

Il saggio si sofferma sull’attenzione che, agli inizi del Novecento, alcuni settori del mondo cattolico iniziarono a manifestare verso la difesa dei ceti medi in Europa sull’onda dell’influenza dell’Istituto internazionale per le classi medie: organismo che, nato a Stoccarda nel 1903, ma con sede operativa a Bruxelles, si poneva l’obiettivo di tutelare le classi medie dallo sviluppo del capitalismo monopolistico e dalla grande concentrazione industriale, attraverso lo studio scientifico e una serie di strategie utili per far fronte alle loro difficoltà. Ispirandosi soprattutto al pensiero di Toniolo e al cattolicesimo sociale, il mondo cattolico trovò nelle prospettive di questo Istituto un solido punto di riferimento, anche alla luce della lettura politico-sociale di questi ceti come fattori di moralizzazione e stabilità sociali. In quest’ottica, grande centralità acquisì il problema della proprietà, soprattutto presso una serie di studiosi – Angelo Mauri in primis – che si raccoglievano attorno all’Unione cattolica per gli studi sociali (di cui era stato presidente lo stesso Toniolo) e al suo organo Rivista internazionale di scienze sociali e discipline ausiliarie
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